Etica della tecnologia futura

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  1. Djmichi™
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    nel futuro ci vedrei piu che protesi delle armature alla iron man, oppure dei gt robot alla toriko XD
     
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  2. -GaS-
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    No, non intendo semplicemente le emozioni, ma anche altro, come ad esempio il poter creare matematica, che non dovrebbe essere riducibile ad algoritmi.
    -[Evil]-: comunque ti e' arrivato il file PDF? Non sono sicuro di averlo allegato correttamente.

    Inoltre avere una visione totalmente meccanicistica della mente significa anche privarla di libero arbitrio: ogni nostro pensiero, azione sarebbero delle risposte automatiche agli stimoli esterni, un botta e risposta. Non esisterebbe a questo punto la scelta. A meno che la coscienza non sia una potenzialita' della materia, ma dubito fortemente che possa essere raggiunta con dei calcolatori.
    CITAZIONE
    E oltretutto,cosa ancor più gravosa,l'Intelligence Artificial appariva come un qualcosa nata per sminuire il cervello stesso :asd:

    Forse, Alive, e' proprio per quello che ho appena scritto che l' I.A. possa sembrare sminuire la mente umana.
    Si, del test di Turing avevo letto qualcosa in qualche articolo. Comunque come critica all' I.A. forte, se hai tempo e voglia, prova a cercare '' la stanza cinese '' di Searle ( esistono anche altri tipi di critiche ).

    E' un argomento molto interessante, nel quale piu' campi del sapere convergono.
     
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    Per voi è Rayleigh-sama!!

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    CITAZIONE (-[Evil]- @ 7/7/2012, 01:17) 
    Io comunque, quando non ho tempo o voglia di leggere che cosa tratta una discussione, non partecipo proprio. Te lo potevi risparmiare il tuo intervento, ma alla prossima :asdby:

    se non facessi così, poi mi dimenticherei di partecipare alla discussione. invece inserendo un post mi registro l'Iscrizione e me ne ricorderò prima o poi
     
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  4. -[Evil]-
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    Si GaS, il file PDF l'ho già scaricato.
    Comunque, ciò che tu chiami "botta e risposta a stimoli esterni" è proprio la libertà di scelta, per me. Gli stimoli esterni sono le esperienze di ogni singolo individuo, che per una macchina equivarrebbero alle informazioni. Ad ogni stimolo, che si parli di una macchina o di un organismo, arriva sempre una risposta, ma non è quello stimolo specifico a determinarla, più che altro la propria personalità, il proprio modo di essere nel caso delle persone. Il proprio database nel caso di un computer. Nel caso delle intelligenze artificiali nelle partite a scacchi, non ne troverai mai una identica all'altra. Di fronte ad una mossa avversaria l'intelligenza artificiale ha a disposizione una serie di contromosse, ma sceglie soltanto quella che, per come è stata programmata (o nel caso di tecnologia avanzata da quello che ha "imparato"), produce i risultati migliori. Il libero arbitrio potrei considerarlo come la possibilità di rifiutarsi ad eseguire un determinato comando. Negli esseri viventi quel comando potremmo chiamarlo "istinto", e sappiamo che l'uomo può andare contro i suoi istinti: può vedere una donna e provare un forte desiderio ma scegliere di non assecondarlo per dei principi morali. Ma quei principi morali sono informazioni ricevute dalla società, un altro comando che nella scala delle priorità sta più in alto del mero appagamento sessuale. Si potrebbe programmare un computer a fare la stessa identica cosa. Sembrano due cose molto diverse, ma credo sia un'illusione per un semplice motivo: il computer riceve comandi da un singolo padrone autoritario, cioè l'uomo. Quest'ultimo li riceve dall'ambiente. Ma esistono già computer che apprendono dall'ambiente e che hanno quindi il potenziale per fare l'incredibile: essere imprevedibili.
     
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  5. -GaS-
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    No, per '' botta e risposta '' intendo determinismo assoluto. Se ricordi, dalla nostra discussione precedente, la fisica moderna ha gia' abbandonato questo modo di indagare il mondo, inserendo la probabilta', quindi l' elemento casuale.
    Determinismo e scelta non possono coincidere: il primo e' una conseguenza diretta di uno stimolo, automatica ( esempio banale: una palla rotola e colpisce un oggetto; quest' ultimo si muovera' in una certa direzione, con una certa accelerazione iniziale, con una certa velocita', e a causa dell' attrito si fermera' in un certo tempo. Tutti eventi dipendenti da leggi fisiche, ovvero da certe cause in certi contesti seguono certe conseguenze ), mentre la scelta dipende dal libero arbitrio, nel caso esistesse non si e' capito che cosa sia esattamente; sicuramente non e' la pura casualita'. Dunque se la mente fosse soltanto un qualcosa di deterministico, non saremmo altro che marionette, si magari complesse, ma pur sempre marionette i cui fili sono tirati dagli eventi esterni. La scelta in tal caso non esisterebbe.
    E' un argomento discusso in filosofia. Personalmente non posso accettare la mente come un qualcosa di deterministico, per me la vita non avrebbe piu' alcun senso. Addirittura, se ricordi, ti dissi che credo in un ente metafisico come causa primaria della mente.
    CITAZIONE
    Ma quei principi morali sono informazioni ricevute dalla società, un altro comando che nella scala delle priorità sta più in alto del mero appagamento sessuale.

    Non necessariamente la scelta avviene in base al principio piu' alto ( forse neanche a livello inconscio ). Inoltre alla macchina i principi vengono imposti dall' esterno, mentre l' uomo puo' crearseli da solo, almeno penso.
    Comunque leggi gli articoli che ti ho consigliato ( PDF, stanza cinese di Searle ( accennata in Wikipedia ), l' articolo dell' indirizzo ), ci sono valide critiche all' I.A..
    - Gli scacchi: penso che funzionino in base alla mossa avversaria piu' probabile, la macchina non sceglie, ma agisce automaticamente '' sul numero piu' alto ''. Durante la partita e' raggiunta una certa configurazione della disposizione dei pezzi da gioco, e la macchina calcola tutte le disposizioni possibili dei pezzi avversari; non c'e' bisogno di scelta, ma e' un automatismo, ovvero grazie alle leggi del gioco c'e' un numero finito di configurazioni possibili. La contromossa migliore e' l' anticipo della mossa migliore dell' avversario, e questa puo' essere anticipata ( non scelta ) tramite un calcolo che riguarda il numero della posizione occupata ( esempio: il numero piu' alto attuabile dall' avversario e' nella casella '' x '' perche' li' puo' mangiarmi la torre, che vale '' 5 '' punti; oppure: il numero piu' alto attuabile dall' avversario e' in '' x '' perche' mi bloccherebbe la regina in una certa posizione, dove il suo attacco varrebbe '' s '' punti; insomma ogni singolo attacco sarebbe quantificabile ). Non vale solo una mossa, ma anche per successive, cioe' e' risaputo che le macchine sono potenti calcolatori, pertanto non avrebbero problemi a '' fotografare '' configurazioni successive possibili ( ovvero nella prima mossa c'e' un certo sato di disposizone possibile, da qui nell' ipotetica mossa successiva ogni pezzo si puo' muovere in certo modo e cosi' via ). E' vero che le partite sono tutte diverse, ma le leggi del gioco rimangono costanti, proprio come e' costante quantificare il valore delle mosse ( alcuni parametri sono imposti all' inizio ).
    Dunque non ci sarebbe scelta, ma soltanto l' azione automatica in base '' al numero piu' alto ''.

    Inoltre noi sentiamo, ma la macchina forse no, e' una marionetta complessa.

    CITAZIONE
    Ma esistono già computer che apprendono dall'ambiente e che hanno quindi il potenziale per fare l'incredibile: essere imprevedibili.

    Penso che si basino sulle reti neurali, ma '' apprendere '' lo metterei tra le virgolette. Ricordo di un robot che aveva imparato a tagliare il prosciutto, e aveva imparato dal padrone. :>)
    Ma ogni che volta che tagliava, per inerzia utilizzava sempre lo stesso automatismo ( cioe' muoveva il coltello sempre e solo nello stesso modo ).

    Ripeto che altre critiche le trovi negli articoli che ti ho dato.




     
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  6. Alive `
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    CITAZIONE (-GaS- @ 7/7/2012, 21:36)
    CITAZIONE
    E oltretutto,cosa ancor più gravosa,l'Intelligence Artificial appariva come un qualcosa nata per sminuire il cervello stesso :asd:

    Forse, Alive, e' proprio per quello che ho appena scritto che l' I.A. possa sembrare sminuire la mente umana.
    Si, del test di Turing avevo letto qualcosa in qualche articolo. Comunque come critica all' I.A. forte, se hai tempo e voglia, prova a cercare '' la stanza cinese '' di Searle ( esistono anche altri tipi di critiche ).

    E' un argomento molto interessante, nel quale piu' campi del sapere convergono.

    Avevo già letto qualcosa riguardo a "la stanza cinese" di Searle ma non ho voluto approfondirlo altrimenti mi avrebbe preso troppo tempo nella tesina :asd: Sono argomenti che purtroppo,li ho dovuti affrontare da sola.
    Anzi,ti dirò,se non fosse stata la mia curiosità di sfogliare libro di filosofia da Popper in poi,che non abbiamo fatto, di sicuro non avrei mai approfondito l'argomento :asd:
    Però in futuro,magari nella tesi di laurea o chissà quale ricerca,riprenderò il tema dell'intelligenza artificiale per approfondirlo questa volta da un punto di vista biologico. Certo,avrei bisogno dell'ausilio di un informatico o robotico come minimo e sarebbe interessante poter collaborare anche nel lavoro :zizi:

    Ma dobbiamo anche tener conto ,ripetendolo per l'ennesima volta,che si potrà arrivare ad un emulazione e non a un superamento o copiatura della mente umana.
     
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  7. -[Evil]-
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    Mi piacerebbe comunque parlare un po' di transumanismo, che riflettendoci non è un fenomeno tanto lontano, ma è già iniziato e forse da molto tempo. Per transumanismo si intende l'utilizzo della tecnologia per alterare/migliorare le capacità fisiche e cognitive dell'essere umano. L'esempio più banale ed attuale è la chirurgia plastica, che permette di modificare il proprio corpo indifferentemente da ciò che era scritto nei geni. Si può addirittura cambiare sesso. Un altro esempio sono le operazioni con i laser che permettono di migliorare la vista, tecniche forse già in uso tra i militari. Su alcune riviste ho letto di microchip che possono sostituire specifiche parti del cervello danneggiate guarendo così i disturbi psicologici. Ma volendo è una tecnologia che può essere utilizzata anche per potenziare oltre la norma quel determinato processo cognitivo. Con il tempo sempre più parti del corpo ed organi possono essere sostituiti con l'acciaio, con tutti i vantaggi (ma sicuramente anche gli svantaggi) che ne derivano. E poi c'è il transumanismo del futuro di cui però si parla quotidianamente anche nell'ambiente scientifico moderno. Parliamo di trapianti del cervello (non so se ci siano già dei casi in ambito medico) che possono essere fatti tanto su una persona che su un macchinario. Dopotutto è proprio grazie alle macchine che si mantiene quel minimo di attività cerebrale durante il coma.
    Al riguardo mi stavo chiedendo: se il trapianto di cervello diventa una pratica abituale senza gravi conseguenze, vuol dire che tutta la nostra essenza è rinchiusa lì? O c'è il rischio che a risvegliarsi dall'operazione sia una nuova persona?
    Ciò che voglio dire: in uno scambio di cervelli fra due persone si scambierebbero anche le persone oppure no? O "morirebbero" entrambi?

    Infine vi è un altra grande cosa che la tecnologia permetterà di fare all'uomo: non invecchiare. Si possono già usare le cellule staminali per ritardare l'invecchiamento, e da anni ormai il mondo scientifico è impegnato a ricercare i fattori genetici che determinano l'invecchiamento in modo da poterli modificare. Oppure si può tornare al discorso del trapianto di cervello per innestarlo in una macchina. A quel punto è difficile dire fino a che punto potrebbe "vivere" quella "persona", sempre che queste che queste due parole abbiano senso per voi in quel caso.
     
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  8. -GaS-
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    Penso che non sarebbe una bella cosa questo ipotetico mondo futuro, non ci sarebbero punti di riferimento, o almeno questa e' la mia impressione. Capisco l' utilizzo di tecnologia avanguardistica per risanare o sostituire parti del corpo, quindi in campo di necessita', ma non condivido l' abuso. Alla fin fine se per volermi potenziare mi modificassi del tutto, anche il cervello ( che sicuramente influenzerebbe la mente ) che cosa mi rimarrebbe di umano? Inoltre l' uomo non e' saggio ( in linea di massima ), quando possiede potere non lo usa sempre a fin di bene.
    A mio modo di vedere, una tale era ipertecnologica sarebbe un orribile mondo.

    Per quanto riguarda il trapianto del cervello, al momento non dovrebbe essere successo nulla di simile ( immagina quanto casino farebbe una notiziona del genere ). Dovrebbero esserci enormi difficolta' a far combaciare un nervo, figuriamoci un cervello... .
    Ammettiamo, comunque, che lo scambio di cervello sia possibile. Non penso che sia come una protesi di un arto poiche' quando una persona perde un arto rimane comunque se stessa ( a livello di coscienza ). Al di la' di possibili enti metafisici come causa primaria del pensiero, penso che uno scambio del cervello implicherebbe uno scambio di personalita', che tuttavia non sarebbe piu' come prima: infatti il cervello nel nuovo corpo sarebbe '' immerso '' in sensazioni diverse a causa della residenza nel nuovo corpo ( e di conseguenza sarebbe influenzato in modo diverso ), che e' diverso da quello in cui prima si era trovato.
     
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  9. -[Evil]-
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    Parlare di "era ipertecnologica" fa pensare ad un futuro remoto, ma più provo a seguire l'argomento e più mi rendo conto che non è affatto remoto. Credo che sia questione di 10, massimo 20 anni prima che si inizi a parlare di Intelligenze Artificiali "umane", trapianti moralmente discutibili e "guerra all'invecchiamento". La tecnologia aumenta in modo esponenziale, quindi salvo imprevisti dovremmo assistere ad un progresso (nei prossimi anni) pari se non superiore a quello che c'è stato dal 1950 a oggi. Almeno queste sono le statistiche fatte dagli studiosi. Tu hai parlato di abuso, ma è proprio perché sono sicuro che verrà fatto abuso di queste tecnologie che ho voluto aprire questa discussione. Purtroppo è sempre stato così: le droghe ad esempio. Utilizzate (in epoca moderna) per la prima volta in ambito medico, hanno finito per l'entrare nella quotidianità anche di chi non ne aveva bisogno, prima legalmente e poi illegalmente. Le operazioni di chirurgia plastica hanno un limite di età che in molti casi però non è stato rispettato. Nella prostituzione venivano fatte operare anche le minorenni per migliorare i "servizi". Ma non è solo l'attività da bassifondi che mi preoccupa: l'energia nucleare sarebbe dovuta servire soltanto al fabbisogno energetico, ma abbiamo visto quello che è successo. Con il progresso in ambito biologico, oltre alla sperimentazione di nuovi farmaci è nato anche il terrore delle armi batteriologiche. La maggior parte delle tecnologie di cui stiamo parlando adesso, si stanno sviluppando in ambito militare: droni comandati da intelligenze artificiali e quindi aerei senza pilota. Miglioramenti delle prestazioni militari dei soldati appunto col transumanismo.
    Non so quali terribili applicazioni in ambito militare le protesi, il potenziamento e le intelligenze artificiali, ma tanto per citare Albert Einstein: "Non so con quali armi verrà combattuta la Terza Guerra Mondiale, ma so come verrà combattuta la Quarta: pietre e sassi".
     
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  10. -GaS-
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    Appunto, attraverso l' abuso ci sarebbe il rischio ( come hai scritto ) di gravi conseguenze. E poi che cosa diventerebbe l' uomo?
    Tuttavia quale sarebbe il modo di evitare la propagazione di una tecnologia del genere? A causa di come e' fatto l' uomo, ci saranno gravi problemi, e' sicuro.
     
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  11. -[Evil]-
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    Penso ci siano varie strade da percorrere a questo punto, tutti punti di vista diversi. I transumanisti più convinti affermano che la morale stessa è una limitazione che dovrà essere superata attraverso la tecnologia. Per queste persone il transumanismo è tassello evolutivo naturale di una specie che ha raggiunto la nostra intelligenza e non vedono in che altro modo potrebbe continuare appunto l'evoluzione. Nessuna malattia, nessuna morte del corpo, la possibilità di collegarsi letteralmente a qualsiasi altra coscienza, compresa quella del pianeta. Alcune delle interviste che ho letto parlano addirittura dell'obiettivo, da parte dell'uomo, di avvicinarsi il più possibile alla definizione di "Dio". Poi, in completa opposizione, ci sono quelle persone che non vedono assolutamente di buon occhio la tecnologia e che la considerano malvagia a prescindere. Avendo conosciuto alcune di queste persone, posso dire che secondo il loro punto di vista l'uomo dovrebbe abbandonare completamente la tecnologia per vivere in perfetta armonia con la natura, tornando ad una sorta di Medioevo con la differenza che la solidarietà e le emozioni giocano un ruolo di primo piano. Poi c'è la via di mezzo, che è quello verso cui io tendo, ma non è esente da difetti neanche quella, perché implica il limitare della tecnologia in alcuni casi. Come quello del potenziamento: che si tratti di un disabile o di una persona normale, alla fine di un potenziamento abbiamo un essere umano che ha qualcosa in più rispetto agli altri. Non vedo in che modo questa tecnologia possa portare dei benefici senza andare a provocare uno scisma fra potenziati e non. Quindi dovremmo mettere un freno al progresso, una cosa che non è mai successa volontariamente nella storia dell'umanità.
     
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  12. -GaS-
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    Ci sarebbe anche il '' problemino '' del controllo delle proprie creazioni, che nel caso sfuggissero di mano sarebbero guai seri. Quanta efficacia si puo' garantire nel controllo dell' uomo?
    CITAZIONE
    I transumanisti più convinti affermano che la morale stessa è una limitazione che dovrà essere superata attraverso la tecnologia. Per queste persone il transumanismo è tassello evolutivo naturale di una specie che ha raggiunto la nostra intelligenza e non vedono in che altro modo potrebbe continuare appunto l'evoluzione.

    Sapevo che qualcuno avrebbe risposto cosi'. Tuttavia quello che abbiamo scritto prima ( abuso del potere e conseguenze ) viene soltanto rafforzato; e' un problema di responsabilita'. E poi questa '' evoluzione '' la vedo come un non accertarsi per quello che si e', anzi una scorciatoia, perche' invece di migliorarsi con i propri mezzi si ricorrerebbe a questa sorta di dopping. Infine non sarebbe triste vivere in un mondo di umani modificati? Penso che alla base di tutto cio' vi sia un radicato egoismo.
    Non condivido nemmeno le idee dei sostenitori opposti, perche' la tecnologia se bene usata e' un beneficio. E' vero che c'e' un alone di mistero riguardo alle abilita' della mente ( la nostra discussione di un po' di tempo fa ), che magari potrebbero superare di gran lunga qualsiasi tecnologia, pero' i contributi positivi che essa ha avuto sono indiscutibili.
    Quindi anche io sostengo la via di mezzo: la tecnologia d' avanguardia l' accetto se utilizzata a fin di bene, ma non come abuso.
    Comunque usarla su un disabile, significa riportarlo o portarlo alle condizioni normali, mentre usarla su un individuo senza problemi, per capriccio, lo considero un abuso.
    Inoltre se tutti nella testa avessero dei microchip in grado di potenziarci, non potrebbe trattarsi anche di un pretesto per essere controllati da un ristretto gruppo di potenti? Se avessero avuto successo tali tecnologie, che ci vorrebbe ad essere controllati?

    L' unico tipo di progresso al quale non metterei nessun paletto e' quello teorico: segue lo scopo piu' nobile, la conoscenza. Di per se' e' innocua, i problemi possono sorgere nel momento in cui viene, e come e' applicata, quindi si tratta sempre e solo di un problema di responsabilita'.

    Infine la mente di uomo in condizioni normali, se ben utilizzata ( e allenata ), puo' arrivare a straordinari risultati, ognuno, potenzialmente, e' molto piu' forte di quello che effettivamente e'. E' una questione di applicazione e buona volonta', che pero' puo' portare ad un certo risultato.

     
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  13. -[Evil]-
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    Il controllo da pare di una ristretta cerchia di potenti è ovviamente una delle logiche conseguenze, o almeno la sua amplificazione, dato che quella specie di controllo c'è già proprio grazie alla tecnologia attuale. I primi "abusi" verranno fatti in campo militare e medico, finché la tecnologia non sbarcherà nel mercato nero. So che la mia sembra una visione fin troppo pessimistica, ma non vedo alcun motivo per cui i potenti o comunque i "datori di lavoro" dei ricercatori in quest'ambito dovrebbero frenare queste tecnologie. Come mi pare che tu stesso abbia detto nella precedente discussione, la guerra è l'investimento più sicuro su questo pianeta. La possibilità di vendere tecnologie militari che potenzino i soldati oltre l'inverosimile agli altri paesi sarebbe troppo allettante, non riesco proprio a vedere un futuro diverso da questo. Sempre in questo futuro non troppo distante vedo un oligopolio che detiene praticamente il mercato mondiale, fornendo beni e servizi in base ai feedback ricavati appunto dal monitoraggio della vita privata di ogni singolo cittadino. Ora questo succede soltanto su Internet, che è comunque una cosa grave visto il tempo che le persone vi passano. L'unica cosa che oggi possiamo chiamare "privacy" è quel momento in cui siamo in casa per esempio a leggere un libro, ma con un microchip il mercato verrebbe a sapere anche quale libro leggo più spesso fra tutti quelli che ho comprato, di cosa parlo con amici e parenti e quant'altro.

    Il problema della tecnologia che sfugge al controllo dell'uomo invece viene proposto in continuazione dalla fantascienza, anche perché la singolarità (che dovrebbe dare vita al fenomeno) credo sia ancora molto lontana, e c'è anche la possibilità che non la raggiungeremo mai. Riguarda sempre quel discorso di prevedibilità ed imprevedibilità. Fin'ora la tecnologia è sempre stata prevedibile, ed ogni disastro avvenuto poteva essere evitato, poteva essere previsto. Quando però le macchine saranno disposte di Intelligenze Artificiali programmate per apprendere non solo dai propri creatori, ma anche dall'ambiente circostante come fanno gli esseri viventi (e per farlo basterebbe dotare la macchina di "organi sensoriali", gli stessi di cui le protesi moderne sono già munite), allora prevedere il loro comportamento sarà sempre più difficile con il passare del tempo. Sarà come prevedere il comportamento di un gatto, poi di una scimmia e via via sempre più vicino all'uomo. Probabilmente è vero che una macchina di ferro ed acciaio non avrà mai un'intelligenza umana, ma dobbiamo ricordare che, solo perché l'intelligenza organica è quella che meglio conosciamo, non dobbiamo utilizzarla come metro. Anche le leggi fisiche, un sistema solare o Internet hanno la loro intelligenza, che differisce completamente dalla nostra, ma come possiamo dire che sia inferiore solo per questo. Mi chiedo se ogni cosa abbia una sorta di "istinto di sopravvivenza" e non soltanto gli esseri viventi. Se ogni sistema, pur non avendo coscienza di sé, agisse per preservarsi, anche una macchina intelligente potrebbe fare lo stesso. Ed osservando ed imparando dall'ambiente, potrebbe arrivare alla conclusione che la sua esistenza è messa a rischio dall'uomo.
     
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  14. -GaS-
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    CITAZIONE
    Il controllo da pare di una ristretta cerchia di potenti è ovviamente una delle logiche conseguenze, o almeno la sua amplificazione, dato che quella specie di controllo c'è già proprio grazie alla tecnologia attuale. I primi "abusi" verranno fatti in campo militare e medico, finché la tecnologia non sbarcherà nel mercato nero. So che la mia sembra una visione fin troppo pessimistica, ma non vedo alcun motivo per cui i potenti o comunque i "datori di lavoro" dei ricercatori in quest'ambito dovrebbero frenare queste tecnologie. Come mi pare che tu stesso abbia detto nella precedente discussione, la guerra è l'investimento più sicuro su questo pianeta. La possibilità di vendere tecnologie militari che potenzino i soldati oltre l'inverosimile agli altri paesi sarebbe troppo allettante, non riesco proprio a vedere un futuro diverso da questo. Sempre in questo futuro non troppo distante vedo un oligopolio che detiene praticamente il mercato mondiale, fornendo beni e servizi in base ai feedback ricavati appunto dal monitoraggio della vita privata di ogni singolo cittadino. Ora questo succede soltanto su Internet, che è comunque una cosa grave visto il tempo che le persone vi passano. L'unica cosa che oggi possiamo chiamare "privacy" è quel momento in cui siamo in casa per esempio a leggere un libro, ma con un microchip il mercato verrebbe a sapere anche quale libro leggo più spesso fra tutti quelli che ho comprato, di cosa parlo con amici e parenti e quant'altro.

    Centrato in pieno. Proprio questo volevo dire, ovvero non ci vorrebbe nulla a far si' che ogni nostro momento privato venga controllato. Comunque intendevo la questione anche in senso piu' catastrofico: se la tecnologia arrivasse ad un tale livello, il passo per poterci controllare attraverso il microchip, non sarebbe piccolo? Mi riferisco ad un vero e proprio influenzare le nostre scelte, contro la volonta', ma non attraverso messaggi subliminali, ma attraverso veri e propri impulsi inviati al cervello.
    CITAZIONE
    Sarà come prevedere il comportamento di un gatto, poi di una scimmia e via via sempre più vicino all'uomo. Probabilmente è vero che una macchina di ferro ed acciaio non avrà mai un'intelligenza umana, ma dobbiamo ricordare che, solo perché l'intelligenza organica è quella che meglio conosciamo, non dobbiamo utilizzarla come metro.

    Penso che l' intelligenza artificiale sia diversa da quella umana, non per un semplice motivo di complessia', ma per natura intrisecamente diversa. Per non ripetere le cose rimando al mio discorso sul determinismo, e agli articoli che ti ho consigliato ( file PDF, la pagina dell' indirizzo e '' la stanza cinese '' di Searle ).
    CITAZIONE
    Anche le leggi fisiche, un sistema solare o Internet hanno la loro intelligenza, che differisce completamente dalla nostra, ma come possiamo dire che sia inferiore solo per questo.

    Non sarei sicuro di poterle definire intelligenze. Tuttora non esistono definizioni soddisfacenti di intelligenza e coscienza.
    Vero che poi ci sarebbe il discorso dell' universo come '' Uno '', magari permeato di intelligenza, ma questo rimanderebbe alla nostra avvincente discussione ( Matrix Divina ) di un po' di tempo fa.
    CITAZIONE
    Se ogni sistema, pur non avendo coscienza di sé, agisse per preservarsi, anche una macchina intelligente potrebbe fare lo stesso. Ed osservando ed imparando dall'ambiente, potrebbe arrivare alla conclusione che la sua esistenza è messa a rischio dall'uomo.

    Pero' un essere che non ha coscienza di se' ma agisce per preservarsi e' una contraddizione, almeno penso, perche' agirebbe ponendosi un fine volontariamente, ma volonta' e coscienza separate non penso che possano sussistere. Infondo si tratterebbe di automatismi rispetto all' esterno.
    Invece e' molto interessante se ogni forma manifestata nell' universo tenda ( indipendentemente dalla coscienza ) a conservarsi, me lo sono chiesto anch' io. Tutto sommato penso di no, ritengo che ogni forma incosciente tenda a conservarsi nel senso che oppone automaticamente resistenza agli eventi prossimi a modificarla. Ad esempio non vedo nessuna volonta' di sopravvivenza nella Terra nel caso in cui l' inquinamento provocato dall' uomo tenda a modificarla; lo sciogliersi dei ghiacciai non la vedo tanto come risposta, piuttosto come un automatismo conseguito.


     
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  15. -[Evil]-
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    Si, mi sono espresso male con quell'"istinto di sopravvivenza" che appunto avevo messo tra virgolette. Intendevo proprio la tendenza di un qualcosa (indipendentemente dalla sua natura organica od inorganica) a preservarsi. Gli animali comunque, forse salvo qualche caso, non hanno coscienza di sé stessi. Eppure lottano e fanno di tutto per sopravvivere. Non saprei dire se sia un semplice automatismo scatenato dal dolore che può provocare ad esempio lo stare a digiuno ed il ferirsi oppure qualcosa di più complesso. Sarebbe interessante (ma decisamente immorale) notare il comportamento di un animale a cui è stato inibito il senso di vuoto nello stomaco e sono stati somministrati degli antidolorifici. La domanda sarebbe questa: l'automatismo che spinge la gazzella a fuggire dopo aver notato una figura acquattata nell'erba è stato acquisito prima o dopo la nascita? Nel secondo caso ne dedurrei che una macchina, finché non è in grado di provare "dolore", non può agire per conservarsi. Nel primo caso invece nasce un discorso molto più ampio che sembra anche essere una manifestazione delle intelligenze non convenzionali di cui parlavo prima. La tendenza alla conservazione esiste solo in natura? Forse è un'evoluzione della più statica "nulla si crea e nulla si distrugge"?
    Su Internet ho letto di piccoli robot che, a batteria scarica, interrompono qualsiasi attività, anche la più prioritaria fornita dall'uomo stesso, per trovare una presa a cui collegarsi e ricaricarsi. Ovviamente sono stati programmati per farlo, ma è interessante il fatto che, anche contro la tua volontà, il robot non seguirà i tuoi comandi finché non avrà trovato una presa della corrente. E' solo merito degli sviluppatori o c'è dietro una verità più profonda?
     
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35 replies since 6/7/2012, 23:12   388 views
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