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Nel marzo del 2007 il colosso mondiale dei media Viacom, proprietario anche di Paramount e MTV, aveva intentato un’azione legale contro il popolare sito di condivisione video YouTube, da tempo passato in mano a Google.
La causa è nota. Viacom accusava YouTube (e quindi Google) di essere la vera responsabile della violazione dei copyright sui video caricati e condivisi dagli utenti senza autorizzazione, e di evitare di prendere misure adeguate per accrescere il proprio traffico e aumentare il valore della società.
Viacom chiedeva di conoscere i nominativi degli utenti, il numero, l'indirizzo IP, il tempo di connessione e i video visti e caricati da tutti gli utenti di YouTube, al fine di provare le proprie accuse, chiedendo a Google una cifra semplicemente incredibile: un miliardo di dollari.
La gigantesca causa trascinatasi per mesi davanti ai tribunali americani in modo abbastanza silenzioso ha alla base delle implicazioni pesantissime, perché potrebbe costituirsi un precedente sul quale si innesterebbero le richieste di risarcimento di svariati altri gruppi e società. La Viacom sembra impassibile di fronte alle richieste di accordo dei legali di YouTube e Google, mentre le due società sono impegnate a dimostrare di essere seriamente in grado di ripristinare l'ordine e la tutela del copyright implementando un sistema di filtri e avvisi ai propri utenti per la salvaguardia dei diritti d’autore dei legittimi detentori.
E se Viacom, come riferisce 'Repubblica.it' si è vista rifiutare la possibilità di “conoscere il codice sorgente alla base di YouTube, per poter verificare se il sistema sia o meno in grado di riconoscere i contenuti coperti dal diritto d'autore”, Google e YouTube sono costrette dalla decisione della corte di Manhattan a consegnare i dati di tutti i propri utenti (compresi di quelli italiani).
I portavoce di Viacom si sono affrettati a emettere un comunicato che precisa: “Ogni informazione verrà trattata in via del tutto riservata, al solo scopo di provare le nostre accuse contro Google”.
Marco Pancini, responsabile dei rapporti con le istituzioni di Google Italia, interrogato da Repubblica ha affermato:
“Siamo in disaccordo e delusi per la decisione della Corte di accettare la richiesta di Viacom - dichiara Marco Pancini di Google European Policy Counsel - di accedere alle informazioni relative alla cronologia di ricerca dei video oggetto della causa". Pancini prosegue chiarendo che verrà richiesto a Viacom di "rispettare la privacy degli utenti e quindi di permetterci di rendere anonime le informazioni contenute nei server log, prima di consegnarle alla Corte”.
Fonti: Repubblica.it, Punto Informatico.. -
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ah....meno male che su youtube non posto mai nulla.....XD . -
Arrancar#1.
User deleted
si però ci andiamo tutti xD . -
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ma secondo me adesso chiude sia youtube che google XD . -
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google non credo.....è abbastanza forte....XD . -
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Arrancar#1.
User deleted
già e su siti del genere penso sia la quantità che conta xD . -
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in effetti,ma veoh è piu indicato per quanto riguarda anime XD . -
Don-Luke.
User deleted
e poi su veoh la qualità dei video è migliore e si posson scaricare i video hostati senza ricorrere a programmi esterni .