30 Giorni di Manga 3.0

e qui diamo anche un piccolo escursus della mia storia con i manga: come forse qualcuno di voi saprà, fino ad una certa età io non avevo alcuna idea di cosa fossero i manga, per me Dragonball, Yu gi oh o i cavalieri dello zodiaco, per dire i 3 che prima mi soggiungono alla mente ripensando alla mia infanzia, non sono stati nulla più che "cartoni animati" per una grooossa fetta di gioventù. Ahimé in Basilicata - specie in un paesino sperduto nel nulla a grandi distanze dalle due città - la mentalità era (ed è ancora, in parte) molto più ristretta e difficile da aprire di quel che si possa immaginare e a questo molto spesso si associa una difficoltà nell'importare "novità", a maggior ragione se non vivi esattamente nel lusso.

Ricordo chiaramente 2 episodi che riguardano Naruto, uno risalente alle elementari e l'altro alle medie, il primo si tratta semplicemente di mio fratello che mi racconta questo cartone animato stupendo in cui ci sono ninja e uomini che sputano serpenti dalla bocca (mi pare mi stesse parlando proprio di Orochimaru in quella occasione) e lì ancora non avevo visto neanche l'anime, il secondo, ambientato alle medie, invece riguarda me che parlo con un mio carissimo amico di una puntata che ancora ricordo vagamente, filler per altro, di naruto. Lì avevo quanto meno cominciato a vedere l'anime in tv.

Tutto ciò per dire che sebbene non ricordi esattamente a che età cominciai a leggere manga (e comunque si è capito che è stato molto tardi) il range dovrebbe andare dalla fine delle medie all'inizio delle superiori, ma sono piuttosto persuaso che grosso modo la cosa si collochi in seconda/terza media. Il come, per i più curiosoni (immagino non stia leggendo nessuno un papirozzo sulla mia vita, ma tant'è mi piace mettere nero su bianco i miei pensieri) è presto detto: non poteva non essere un'influenza esterna al paesino di campagna della Basilicata a smuovere le cose, e così un mio amico d'infanzia che abitava a Reggio Emilia ma che aveva i nonni giù e passava quindi tutte le estati nel mio paese, si portò dietro diversi volumi di Naruto, che una volta visti a casa sua, divorai nelle ore di una giornata che avremmo dovuto passare insieme a giocare a calcio in mezzo alla strada come facevamo sempre.

Ricordo ancora le domande sul perché fosse stato stampato al contrario, cosa significassero tutte quelle onomatopee, perché fosse in bianco e nero...ricordo chiaramente di avergli chiesto come mai in una parte del volume lo sfondo fosse nero (trattasi di un flashback).

E niente, gran bella storia a ripensarci ora dovrei ricordare qualche evento preciso accaduto in quei pomeriggi per riuscire magari a collocare esattamente il periodo di cui sto parlando vabé