Voti serie JoJo

La considero un ottimo inizio per un avventura epica che si protrarra' nel tempo e nello spazio.
E' la serie in cui il tema del "destino di una famiglia" si riflette meglio, anche se lo si ritrova piu' ampliato nella terza parte.
-La storia e' breve ma d' effetto: Johnathan e Dio, rispettivamente le impersonificazioni piu' pure di bene e male si scontrano, il primo per la salvezza del mondo e della liberta', il secondo mosso solamente dal desiderio infinito di dominio e distruzione. L' ho apprezzata abbastanza, anche perche' come ha detto smoker e' una delle poche parti a possedere un' intreccio effettivo. Finale sconvolgente e drammatico.
-I personaggi sono nella media. Johnathan non e' un protagonista che mi sta particolarmente a cuore.. lo trovo eccessivamente buonista e bravo ragazzo.. ma alla fine ci sta per il tipo di trama presentata da Araki. Dio devo dire che e' uno dei personaggi che ho rivalutato di piu' nel tempo. All' inizio non mi piaceva per niente causa la sua caratterizzazione da "villain stereotipato". Poi mi sono reso conto che se e' cosi' "classico" e' perche' e' stato un po' uno dei primi antagonisti puri mai esistiti.. senza contare che la sua caratterizzazione e' una bellissima metafora sul Superuomo.. un Superuomo corrotto pero'. Il mio comprimario preferito rimane comunque William Antonio Zeppeli .. ... uno dei migliori "vecchi maestri saggi" mai concepiti. Speedwagon mi e' piaciuto, ma l' ho sempre visto come il "commentatore" della situazione, figura che non ho mai digerito nei manga di combattimenti. Personaggi secondari non particolarmente interessanti per me, unico che spicca e' Tarkus per il suo passato e per il bellissimo scontro con Johnathan (il migliore della prima serie per me).
-I poteri e i combattimenti sono ancora primordiali che piu' primordiali non si puo'. Onde Concentriche ancora usate come mezzo per mostrare scariche di pugni infinite stra-fighe ma nulla di piu' e strategie in battaglia che vengono utilizzate in maniera molto approssimata. Non si percepisce ancora il "made in Jojo".
-Il disegno Kenshirizzante e' forse il fattore che ho gradito di meno. Per carita', adoro lo stile anni '80, ma vedere Araki riprendere praticamente in toto il disegno di Tetsuo Hara in Ken il Guerriero e' stato fin troppo. Johnathan e' il fratello gemello londinese di Kenshiro in pratica. Si riprende molto per alcuni elementi come i look dei personaggi gia' stravaganti all' epoca e' che lasciavano presagire quello che Araki avrebbe sviluppato in seguito.
-Ambientazione fantastica.. Phantom Blood e' in pratica un dramma vittoriano con i combattimenti, le pose plastiche e i muscolazzi enormi in mezzo. La Londra notturna e nebbiosa, il castello da film horror in cui risiede Dio.. fantastico.

Voto oggettivo: 7,5
Voto: soggettivo: 8

Media: 7,75 --> approx. per eccesso in 8.

Eccoci a una delle mie serie preferite in assoluto. Vi annuncio che mi sara' difficilissimo essere obbiettivo, io adoro troppo la seconda parte di Jojo.
- La storia riprende gli elementi presentati gia' nella prima e li sviluppa ulteriormente. L' idea degli Uomini del Pilastro, della Pietra Rossa d' Asia sono tutte trovate molto interessanti. Personalmente ritengo la storia della prima parte migliore nel complesso, ma Battle Tendency compensa con altri elementi che sorpassano di gran lunga il semplice intreccio.
- Sul cast dei personaggi mi basterebbe pronunciare il nome di JOSEPH JOESTAR per dire tutto. Ma per la vostra gioia eccovi invece un bel commentone logorroico. XD Il Jojo di questa serie e' in assoluto secondo me non solo il miglior membro della famiglia Joestar mai presentato, non solo la figura piu' interessante mai disegnata da Araki, ma anche uno dei piu' grandi protagonisti di tutta la storia dei manga. Carisma allo stato puro, avventura allo stato puro. E' Indiana Jones misto a James Bond misto a Kenshiro. Caesar Zeppelli allo stesso tempo e' anche un fantastico comprimario, che ci regala uno dei momenti piu' tristi ed emozionanti di tutta la serie.. . Lisalisa e' ancora oggi la figura femminile piu' interessante del manga e i nemici stessi sono, almeno per due terzi, caratterizzati benissimo. AC/DC va lodato anche solo per il nome, oltre al fatto che e' lunatico e in generale un folle incredibile.. XD. Wham, il vero villain della serie, e' una figura estremamente interessante.. il cui senso dell' onore e la cui fierezza guerriera mi hanno affascinato tantissimo. Kars al contrario non mi e' mai piaciuto. Anonimo, cattivo "perche' si'" e proprio per questo il peggior villain mai creato da Araki secondo me. Secondari abbastanza interessanti... in primis quel fighissimo, tamarrissimo e trashissimo nazzista cyborg di nome Bothvar Stroeheim!
- Qui gli scontri diventano veramente in stile Jojo. Le Onde Conentriche sono sfruttate piu' tatticamente, c' e' tanta attenzione per il terreno dello scontro, per la particolarita' e gli utilizzi dei poteri, tutti in qualche modo diversi. Si sente un po' la nostalgia delle scariche di pugni a mitragliatrice.. ma non ci mancheranno ancora per molto.. XD
- Disegni in via di sviluppo, ma ancora secondo me eccessivamente ancorati allo stile di Hokuto no Ken.. anche se i passi avanti si sono fatti. Meravigliosi il design e il look bizzarro di Joseph, Caesar e dei Pillar Men.
- Ambientazione americo-italia. Non memorabile, ma che lascia comunque il segno soprattutto nella parte ambientata a Venezia (sono un po' di parte pero', visto che io abito li' ).

Voto oggettivo: 8,5
Voto soggettivo: 9

Media: 8,75 ---> approx. per eccesso in 9

Eccola qua, la serie al tempo stesso piu' amata e piu' odiata dai tutti i lettori. Raramente ho visto un fumetto spaccare cosi' in due la critica. State certi che il mio commento sara' tutto sommato non molto positivo pero'.
- Per parlare della storia di Jotaro e co. ci vuole molto poco. Dio Brando e' ricomparso, con il corpo di Johnathan, e adesso minaccia di dominare tutto e tutti e di estirpare del tutto la famiglia Joestar. Unico elemento positivo: il tema della responsabilita' dei discendenti nei confronti dei loro avi, del destino che unisce con il sangue i Joestar.
Il resto e' NULLA. Andate dal punto A (Giappone) al punto B (Egitto) per sconfiggere il boss di turno... e nel mentre sconfiggete qualche Stand user che Dio vi mandera' contro. Nessuna sotto trama, nessun elemento aggiuntivo che renda il tutto piu' interessante. Bidimensionalita' e' la parola d' ordine.
- E come la trama ha due dimensioni, anche il cast principale che ci si muove al suo interno manca di spessore. Jotaro Kujo e' di sicuro uno dei Jojo meno interessanti in assoluto.. figo, tamarro, bad-ass quanto volete.. ma non basta. Non basta mettergli una catenazza d' oro sulla spalla o fargli dire "che palle" ogni 2 per 3 per renderlo un personaggio principale apprezzabile. Persino Star Platinum, il suo Stand e' noioso.. la superforza e' uno dei poteri piu' banali che esistano. Altre figure come Kakyoin o Abdul sono altrettanto noiose e anonime.. per quanto interessanti siano i loro poteri ed emozionanti siano alcune scene che li vedono coinvolti. Persino Joseph, figura memorabile di Battle Tendency, diventa moooolto meno carismatico in questo terzo capitolo delle Bizzarre Avventure. Salvo solamente Polnareff e Iggy il cane. Il primo perche' e' l' unico ad avere un minimo di caratterizzazione interessante, perche' spesso e' piu' eroe lui che Jotaro e perche' Silver Charriot e' stato il mio Stand preferito per un sacco di tempo; il secondo perche' e' un fottutissimo cane dotato di Stand.. cane che ci regala anche una delle battaglie piu' particolari di tutta la serie: quella con l' aquila Pet Shop.. solo Araki poteva pensare di far scontrare un cane e un uccello dotati di poteri sovrannaturali. Dio per quanto mi riguarda e' una figura che mi e' piaciuta piu' in questa parte che non nella prima.. il tutto dovuto anche a... ZA WARUDO!! Figure secondarie abbastanza dimenticabili... tolti due o tre nemici fighi come i Fratelli D' Arby, Vanilla Ice o quel cretino di Hol Horse.
- L' arrivo degli Stand e' stato come un fulmine a ciel sereno. Improvviso e senza spiegazione.... ma personalmente ci ho messo poco ad abituarmici. Mi sono reso conto che ogni volta che inizia una nuova serie e' come se Araki voglia provare sempre qualcosa di nuovo, di mai visto.. e i poteri Stand sono stati l' idea piu' geniale mai avuta dal maestro finora per me. In Stardust sono ancora molto sperimentali.. e non hanno alcune caratteristiche che li contraddistingueranno nelle parti successive (i nomi che citano la musica rock e pop, i poteri fuori dal comune e unici nel loro genere). Gli scontri sono carichi di strategia, ma ancora migliorabili sotto molti punti di vista. Alcuni rimangono comunque inarrivabili in bellezza, come Jotaro vs. D' Arby the Gambler o Polnareff vs. Vanilla Ice.
- Al livello di disegno comincia una radicale trasformazione. Le corporature muscolose anni '80 ancora ci sono, ma ormai aspetto fisico e look dei personaggi hanno preso una piega tutta loro. Mi piace molto questa evoluzione artisitca, ma ancora non e' un tipo di stile che mi soddisfa a pieno.
- Ambientazione stavolta di livelli incredibili. Stardust Crusaders e' il Giro del Mondo in 80 Giorni con i poteri e tanta tamarraggine. Giappone, Cina, India, deserto arabico, Egitto... tutti luoghi e nazioni rappresentate nei minimi particolari.. approfondendo anche i particolari piu' semplici come le usanze di un paese o i piatti tipici.

Voto oggettivo: 6,5

Voto soggettivo: 8

Media: 7,25 ---> approx. per difetto: 7

La mia parte preferita di tuto il manga. Il punto piu' alto mai raggiunto da Araki da un punto di vista di personaggi e soprattutto combattimenti. La serie che ha collocato Jojo di diritto fra i miei manga preferiti di sempre.

- Parlare della trama di DiU e' difficile. Lo stesso autore ha ammesso di aver creato questo quarto capitolo mosso da puro divertissment. Ed effettivamente si nota: le avventure di Josuke Higashikata nella citta' di Morioh-Cho seguono uno schema semplicissimo ma preciso: ogni giorno avvengono "cose" random e da li partono gli eventi. E' cosi che andiamo a conoscere i vari, bizzarri abitanti di questa cittadina di provincia che arricchiscono una storia in fin dei conti solamente accennata.
Ci sara' un unico elemento portante: la ricerca del criminale Yoshikage Kira, anche se spesso e volentieri ad Araki piacera' deviare dal tema portante, concentrandosi su piccole sottotrame (Mikitaka l' alieno.. ).
Personalmente, ho adorato lo stile narrativo della quarta serie, questa sorta di Slice of Life con gli Stand e' stata una ventata di aria fresca dopo le avventure frenetiche e dinamiche di Stardust Crusaders.

- Il cast di protagonisti di Diamond is Unbreakable penso sia il migliore in assoluto mai concepito dal Genio. In primis abbiamo un eroe, o meglio un anti-eroe fantastico come Josuke. E' una brava persona, ma di sicuro non si eleva a rappresentante del bene per eccellenza come Johnathan. Ha solo voglia di cazzeggiare tutto il santo giorno. Accompagnato dall' amico stupido Okuyasu, il nuovo Jojo vivra' le situazioni piu' disparate, dal conoscere il cuoco Tonio Trussardi e il suo Pearl Jam , al tentare di vincere la lotteria insieme a Shigechi... o addirittura all' ingannare al gioco una figura temibile e minacciosa come il mangaka Rohan Kishibe.
Quest' ultimo poi e' uno dei miei personaggi preferiti di tutto l' universo Jojesco.. il suo carisma, la follia del suo potere e soprattutto il fatto che spesso e' piu' protagonista di Josuke lo hanno reso a dir poco fenomenale. Cito anche Koichi Hirose, ragazzino basso e apparentemente indifeso ma che in realta' possiede un coraggio e un temperamento incredibile (e quando usa Echoes si trasforma quasi in Supersaiyan 2.. XD).
Ovviamente poi non si puo' non parlare del nemico principale.. Kira, l' assassino. Il miglior villain mai creato dalla penna Arakiana. E' l' uomo comune, il Giapponese medio che tuttavia sfoga la sua rabbia e follia, nascosta quasi sempre, uccidendo e compiendo crimini atroci. Killer Queen poi e' uno dei poteri Stand piu' belli in assoluto.
Guest star della serie Jotaro Kujo.. che stavolta e' un personaggio ben piu' maturo e interessante rispetto al teppista apatico del capitolo precedente.
L' unica critica che ho da fare e' l' eccessiva semplicita' con cui i nemici diventano amici. Troppe volte e' capitato che personaggi prima estremamente malvagi siano diventati nel giro di poco tempo membri principali del gruppo protagonista (Yukako Yamagisa ad esempio).

- Questa e' la serie che contiene molti dei miei scontri preferiti. Araki qui con i poteri Stand si e' dato davvero alla pazza gioia.. da abilita' che ti permettono di raccogliere monetine (Harvest) fino ad arrivare ad Heaven's Door, capace di trasformare le persone il libri-umani e leggerne i pensieri. La cosa piu' assurda e' che tutti questi poteri, per quanto folli siano, risultano sempre in qualche modo utilissimi in battaglia, e queste ultime sono una piu' imprevedibile e spettacolare dell' altra.
Si e' arrivati a un punto in cui ormai la strategia pura la fa da padrone... tutto cio' che Araki aveva sperimentato con gli Stand nella terza serie qui viene elevato all' ennesima potenza e portato alla perfezione. Basta citare combattimenti meravigliosi come Josuke vs. Yoshikage Kira, o Rohan Kishibe vs. Ken Oyanagi per far capire cosa intendo.

- A livello artistico si e' ormai voltato pagina dallo stile Kenshirizzante, ancora un po' presente in Stardust. Nonostante questo un cambiamento radicale nel disegno lo si nota anche in questa parte (il Josuke disegnato a inizio serie e' molto diverso da quello della fine). Ritengo che DiU sia la miglior serie di Jojo anche da questo punto di vista (se escludiamo ovviamente Steel Ball Run.. che pero' essendo mensile ha permesso ad Araki maggiore cura in molti aspetti).

- Molti si lamentano dell' ambientazione. Dopo un viaggio intorno al mondo, Araki ha voluto invece concentrarsi su un singolo luogo per tutta la storia. Staticita' pura. Io sono invece dell' idea che anche questo aspetto sia da prendere in considerazione per capire DiU. La quarta serie non e' effettivamente la storia solo di Josuke... e' la storia di una citta'. Man mano che si va avanti scopriamo i negozi che la costituiscono, le vie che la compongono, i segreti che vi si celano e soprattutto i personaggi unici che la abitano. E' come se lei fosse la protagonista effettiva della vicenda.

Voto oggettivo: 9,5
Voto soggettivo: 10

Media: 9,75 ---> approx per eccesso: 10

Ecco quella che ritengo una delle serie meno riuscite di Araki. C' e' da dire che inizialmente il mio giudizio, finita di leggerla era abbastanza positivo.. ma col senno di poi l' ho rivalutata molto, e in peggio.

- La storia forse e' uno dei punti meno deboli per me. Un setting tutto italiano, per un avventura molto "Stardust Crusaders-eggiante", ma con molto piu' spessore e sostanza. Le vicende che vedono protagonisti Giorno e co. li fanno spostare per praticamente tutta l' Italia prima per conto del boss della banda criminale Passione (nome stupendo comunque *_*), e poi soprattutto per sconfiggere proprio quest' ultimo, una volta scoperta la sua vera natura.
L' intreccio devo dire averlo apprezzato abbastanza, per quanto in definitiva sia spesso solo un pretesto per vedere le battaglie fra Stand users. Non ho apprezzato invece il finale... decisamente poco soddisfacente (vedere un quindicenne come Giogio nuovo boss criminale e' assurdo..); ma soprattutto la mancanza di attenzione da parte dell' autore.. che spesso senza accorgersene crea involontari buchi di trama e incongruenze cronologiche abbastanza gravi.

- I personaggi.. iniziano le note davvero dolenti. Giorno Giovanna e' di sicuro il protagonista meno carismatico nato dalla penna di Araki. Non ha il buonismo di Johnathan (il che e' un bene), ma al tempo stesso non ha la presenza di Joseph ne' tanto meno la semplice figaggine tamarra di Jotaro. E' li' e basta. In disparte, spesso anche in silenzio (nonostante contro Cioccolata faccia uno dei discorsi migliori mai scritti da Araki). In poche parole: questo Jojo italiano e' una figura noiosa, e molto.
Gli altri membri della gang hanno i loro punti a favore, ma in definitiva non tutti sono cosi' memorabili, specie se poi Araki li abbandona a meta' serie per mancanza di idee sui loro poteri (parlo di Fugo Pannacotta ovviamente). Quelli che spiccano di piu' sono di certo Guido Mista e Narancia Ghirga, piu' per gli scontri che li vedono coinvolti e per alcuni momenti epici (o divertenti) che per effettivo carisma.
Menzione speciale per Bruno Bucciarati, il leader, che e' l' unica figura veramente degna di nota e che possa competere con i colossi di Diamond is Unbreakable. Temperamento forte e soprattutto uno Stand come Sticky Fingers capace di regalarci combattimenti meravigliosi sono gli elementi che lo fanno distinguere.
Infine, come l' eroe principale e' noioso, anche il villain ha veramente poco da offrire. Tolta la questione della doppia personalita', esplorata in maniera molto figa ma anche molto superficiale da Araki, Diavolo e' assolutamente privo di quegli elementi che rendevano Yoshikage Kira un cattivo magistrale. Mi e' parso quasi come se Araki volesse creare con questo nemico un misto fra il killer di Morioh e il Vampiro Dio Brando.. e il risultato e' stato un ibrido venuto maluccio. Persino lo Stand King Krimson, ritengo sia davvero poco ispirato, essendo un The World 2.0 con qualche leggera, ma poco importante, differenza.
Ritornano poi figure delle vecchie serie come Koichi Hirose e Jean-Pierre Polnareff.. ma a caro prezzo: il primo compare per poco e fa pochissimo.. il secondo viene rovinato dalle trovate poco felici di Araki.

- I combattimenti sono un altro punto a favore. Tolti quelli iniziali molto spesso minati dal fatto che alcuni poteri si erano gia' visti e rivisti nelle serie precedenti (Man in the Mirror di Illuso o lo stesso Sex Pistols di Mista ), da circa meta' serie in poi assisteremo a una vera escalation nell' azione.
Combattimenti con Stand uno piu' geniale e imprevedibile dell' altro, utilizzo di strategie folli e soprattutto abilita' che piu' strane non si puo'.. basti pensare a Metallica, a Soft Machine o a Talking Heads. Non posso non citare lo scontro Giorno vs. Cioccolata, combattuto a Roma.. si tratta del mio combattimento preferito in tutte Le Bizzarre Avventure di Jojo.
Battaglia finale contro il boss di passione assolutamente sconclusionata e incomprensibile.. dove Araki riesce solo a confondere se stesso e il lettore con tutta la storia della Freccia e dello Stand versione Requiem di Polnareff.

- Disegno che qui raggiunge un ulteriore trasformazione radicale. Araki passa dal rappresentare corporature piu' o meno massicce a creare personaggi magri, esili e slanciatissimi. Design stravaganti e assurdi.. spesso ispirati allo stile e alla moda italiana (e per questo, i personaggi maschili sembrano tutti molto gay.. anche se di carattere non lo sono affatto). E' un cambiamento che non mi e' dispiaciuto come ha molti altri.. ma mi rendo conto della difficolta' nell' apprezzare i disegni di certe figure esageratamente effeminate.

- Ambientazione apprezzata e adorata da tutti gli italiani.. e non. Personalmente ho adorato anch' io le location.. da Napoli, a Venezia, a Roma sono tutte state rappresentate quasi alla perfezione. Ma non solo i paesaggi.. anche le usanze stesse, i piatti tipici, le tradizioni e soprattutto il mondo della moda italiano, a cui Araki e' molto legato.

Voto oggettivo: 6,5
Voto soggettivo: 8

Media: 7,25 ---> approx. per difetto: 7

La sesta serie viene spesso vista come la peggiore di tutte. La pecora nera di Hirohiko Araki. Io non sono affatto di questa idea.. anzi, credo che sia molto molto meglio della quinta parte e che abbia numerosi elementi che la rendono veramente unica.

- La storia in se parte molto lentamente. Nonostante inizi come un Prison Drama che potrebbe offrire tanti spunti interessanti ci vuole un po' prima di catturare il lettore. Man mano che si a avanti e si scoprono i piani del prete del carcere, i suoi rapporti con Dio Brando e il passato dei protagonisti si capisce che qui Araki ha veramente raggiunto livelli di assurdita' che rasentano il ridicolo.
Pezzi di ossa del corpo di Dio/Johnathan che prendono vita e diventano un feto verde dotato di Stand,; Padre Pucci che assorbito il potere del Green Baby acquisisce poteri totalmente diversi e devastanti; il tutto per poi concludersi con uno dei finali piu' sconvolgenti di sempre, e che dimostra tanto coraggio da parte dell' autore: cancellare quindici anni e passa di storia attraverso una conclusione che porta di nuovo a 0 l' intero universo del manga non e' cosa da poco.
Dal mio punto di vista, nella sua follia estrema, la trama di Stone Ocean mi e' risultata estremamente piacevole, anche se si percepisce, come per Vento Aureo, la sua pretestuosita' e il fatto che sia un mezzo per far vedere tanti combattimenti fighissimi. Il finale poi e' contemporaneamente il migliore e il peggior finale mai scritto da Araki.

- I personaggi sono a mio parere decisamente migliori di quelli di Vento Aureo. Sono disturbati, ognuno con qualcosa di fortemente inquietante che li caratterizza e li accomuna.. e questo perche' rimangono comunque dei detenuti in una prigione.
Jolyne Kujo e' una buona protagonista. Non e' indimenticabile come Jojo, ma nemmeno anonima come Giorno o apatica come il padre Jotaro. Riesce a pieno nel suo intento di coinvolgere il lettore (almeno per quanto mi riguarda) grazie alla sua determinazione. I comprimari hanno tutti un qualcosa che li rende davvero godibili: Hermes Kostello ha un passato molto intrigante e uno Stand fantastico come Kiss, Weather Report e' avvolto nel mistero sotto molti aspetti, Annasui.. uno dei miei preferiti.. e' un criminale estremamente violento e sanguinario, ma che trova nella protagonista qualcosa che riesce ad addolcirlo, F.F. e' carismatica e guadagna punti anche solo per il fatto di essere il primo e unico caso di Stand usato come personaggio autonomo.
E poi c' e' Enrico Pucci.. il prete. Lo diro' forse per la millesima volta ma per me il solo fatto di avere come antagonista un uomo di chiesa dotato di Stand e' qualcosa di fantastico. Se poi ci aggiungiamo che ha un passato estremamente intrigante; una personalita' forte e di grande impatto; uno, anzi, degli Stand spettacolari e che riesce a dare ai lettori una nuova lettura sul Vampiro Dio Brando (qui ritratto in maniera mooolto diversa rispetto a prima)... e' facile capire come sia presto diventato il mio secondo villain preferito di Jojo.
E' inoltre la serie dove torna, per la terza volta quasi di fila Jotaro Kujo.. qui ritratto come un padre poco presente per Jolyne. Carina come cosa, ma lo preferivo di gran lunga nella quarta serie.

- In questo caso l' aspetto che piu' dimostra la piega completamente folle presa da Araki sono proprio gli scontri e i poteri mostrati. Araki ormai per creare le abilita' prende spunto persino dai misteri biologici (i Rods di Sky High), da usanze orientali (il Feng Shui di Dragon's Dream) e addirittura da concetti filosofici (il paradosso di Zenone per lo Stand del Green Baby). Gli scontri piu' assurdi pero' sono quello con Bohemian Rhapsody, che ha il potere di riportare in vita le favole, e Heavy Weather, in grado di utilizzare i messaggi subliminali per mutare gli uomini in lumache giganti... mentre scrivevo quest' ultima frase percepivo quanto fosse malata e senza senso. Dio santo.
La sequenza finale, con lo scontro con Pucci e' forse la parte piu' alta di tutta la serie.. un po' per la conclusione inaspettatissima del combattimento, e un po' perche' Araki raggiunge livelli pazzeschi anche a livello artistico/stilistico.

- I disegni migliorano molto dalla quinta serie. E' un tratto ormai estremamente stravagante e fuori da ogni contesto. Addirittua Araki cambia di continuo i particolari del vestiario dei personaggi.. e non da capitolo a capitolo, ma da vignetta a vignetta. Ci sono parecchie scene in cui gli abiti di Jolyne cambiano radicalmente senza una spiegazione precisa. L' esempio piu' assurdo pero' e' la trasformazione del sesso di Annasui: quando era stato presentato inizialmente era una donna.. e si vede chiaramente, mentre per tutto il resto della storia viene ritratto come un uomo. Probabilmente comunque la scelta di renderlo un personaggio maschile e' stata dettata da esigenze narrative.

- Ambientazione che si divide in due parti stavolta.. la prima, piu' importante, e' quella nella prigione, che io ho apprezzato parecchio. Il fatto di inscenare le battaglie fra Stand user in un luogo chiuso e angusto come un carcere femminile e' un' idea affascinante e che offre numerosi spunti. La seconda parte, quella ambientata nella strada per raggiungere Cape Canaveral in Florida e' molto meno d' impatto.. ma il tutto compensa grazie alle battaglie Stand che si verificano durante il tragitto.

Voto oggettivo: 7
Voto soggettivo: 9

Media: 8