Chiude megaupload e megavideo grazia all' FBI

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  1. Mister Enne
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    CITAZIONE (ash87 @ 20/2/2012, 12:44) 
    CITAZIONE (Man_overboard_RW @ 20/2/2012, 12:36) 
    No hanno chiuso per scelta loro :asd: non c'è l'annuncio della fbi

    lo so ma per me equivale a dire che li hanno segati loro (indirettamente ma efficacemente) :asd:

    finchè mediafire rimane aperto sarò contento degli altri hoster mi importa poco :zizi:


    cq non avrei mai pensato che fosse cosi fastidiosa la chiusura di megaupload D:
     
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    It's Time to Say Goodbye

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    CITAZIONE (ash87 @ 20/2/2012, 12:44) 
    CITAZIONE (Man_overboard_RW @ 20/2/2012, 12:36) 
    No hanno chiuso per scelta loro :asd: non c'è l'annuncio della fbi

    lo so ma per me equivale a dire che li hanno segati loro (indirettamente ma efficacemente) :asd:

    Sono stati in pratica costretti, si :asd:
     
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  3. BiLu187
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    Mi manca megavideo... Gli altri siti streaming fanno schifo..
     
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  4. S i n b a d
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    CITAZIONE (BiLu187 @ 22/2/2012, 12:04) 
    Mi manca megavideo... Gli altri siti streaming fanno schifo..

    Per lo streaming ora c'è Putlocker non richiede registrazione è veloce nel caricare ed è senza limiti di tempo per la visone dei video.
     
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  5. BiLu187
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    CITAZIONE (S i n b a d @ 22/2/2012, 12:12) 
    CITAZIONE (BiLu187 @ 22/2/2012, 12:04) 
    Mi manca megavideo... Gli altri siti streaming fanno schifo..

    Per lo streaming ora c'è Putlocker non richiede registrazione è veloce nel caricare ed è senza limiti di tempo per la visone dei video.

    Io guardo i film dall'ipad..con putlocker ma va lento..ogni secondi entra in buffering..invece con megavideo non era cosi e poi con iswifter è un App non c'era limite di tempo..
     
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  6. S i n b a d
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    E' un limite sol del tuo ipad
     
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  7. Ðø†
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    E' strano da dire, ma da quando Megaupload ha chiuso mi trovo meglio :asd:
    Sono passato ai torrent e ci ho guadagnato soprattutto in velocità.
     
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    nuovo aggiornamento che dimostra (se ce ne fosse bisogno) quanto ridicoli sono l'fbi e le varie lobby che han scatenato questo casino

    www.repubblica.it/tecnologia/2012/0...0/?ref=HREC1-12

    NEW YORK - Dalla sua prigione dorata di Coatsville, in Nuova Zelanda, adesso il più grande pirata della rete se la ride. Che figuraccia per l'Fbi, il governo degli Stati Uniti e i potentissimi studios di Hollywood che per anni avevano spinto per il suo arresto 1. Il processo a Kim Dotcom, il padre padrone di Megaupload, il sito di scambi di file musicali più grandi del mondo, non si farà. Troppi errori legali. E troppo pochi i requisiti per estradarlo negli Usa.

    Alla notizia manca ancora il crisma dell'ufficialità. Ma che cosa pensare quando è lo stesso giudice incaricato del caso a manifestare tutti i suoi dubbi? "Non so proprio se riusciremo mai ad avere un processo": così parlò Liam O' Grady, il magistrato neozelandese che deve esprimersi sul caso che da mesi tiene inchiodati gli oltre 50 milioni di utenti del sito che solo i suoi nemici chiamano pirata. Che succede? Che quei simpaticoni dell'Fbi non hanno mai presentato le carte che accusano il vecchio Kim di condotta criminale. "Non l'hanno fatto perché non possono", gongola l'avvocato americano Ira Rothken: "Megaupload non può essere accusato di condotta criminale perché non si trova sotto la giurisdizione degli Stati Uniti".

    Figuriamoci. Il servizio era basato a Hong Kong e quel furbacchione di Kim - uno smanettone tedesco-finlandese così intrippato del web che nel 2005 ha cambiato legalmente il suo cognome in Dotcom - faceva da anni la bella vita in Nuova Zelanda. L'arresto agli inizi di gennaio era stato salutato come l'inizio della controffensiva dei Nostri nella prima guerra mondiale del web. Ricordate? Erano i giorni caldi della rete scossa dagli attacchi di Anonymous e della rivolta del web contro la legge-bavaglio che il Congresso americano ha cercato inutilmente di lanciare. E nel bel mezzo, quel notizione: sette persone accusare di "pirateria online". Blitz dall'America in Europa. E finalmente quei quattro arresti dall'altra parte del mondo: Nuova Zelanda.

    Megaupload ha sempre riufiutato l'accusa di pirateria: il filesharing è lo scambio consenziente di files musicali tra i proprietari che si presuppone legittimo. Il sito funzionava da grande centro di scambio e archivio. Ma il governo americano e le major di Hollywood accusavano Kim e i suoi di ospitare nell'archivio soprattutto file illegali: cioè piratati. Almeno mezzo miliardi di dollari sarebbero stati così sottratti al copyright: facendo fare a Megaupload profitti per almeno 175 milioni di dollari. Per la verità le cifre sono al ribasso. Certo è che Kim faceva più che la bella vita. Alla quale è velocemente tornato. A marzo gli è stata concessa la libertà su cauzione: con l'obbligo ovviamente di non allontanarsi per ottanta chilometri, che non sono pochini, dalla sua lussuosa residenza. E adesso sta contrattando perfino la restituzione dei gioielli che quei cattivoni dei poliziotti hanno sequestrato alla sua Mona.

    Tutto sembra improvvisamente girare a suo favore. L'inchiesta è infarcita di errori. C'è un vizio di forma delle autorità neozelandosi che non hanno richiesto la giusta autorizzazione per il blitz che ha portato al sequestro dei suoi possedimenti. E poi c'è il vicolo cieco in cui si sono cacciati i federali Usa. Gli americani ovviamente vogliono processarlo a casa. Ma per l'estradizione occore che ci sia un crimine e non un semplice procedimento civile in corso. E dev'essere un crimine per cui l'accusato rischia di scontare almeno cinque anni di galera: l'infrazione di copyright invece in Nuova Zelanda è punita con un massimo di quattro anni.

    La legge s'è incartata insomma. E del vuoto di potere rischia di approfittarne ancora una volta Kim: come d'altronde ha fatto in tutti questi anni costruendo un impero che tra un buco di legge e un altro copriva il 4 per cento dell'intero traffico di Internet. "Avete rovinato il mio business e avete distrutto oltre 220 posti di lavoro", si è lamentato Mister Megaupload nella prima intervista a un giornale del posto. Non è neppure escluso che presto possa rimettere mano sul tesoro di files ancora conservato in più di 1100 server 2 in tutto il mondo. Che figuraccia per l'Fbi. E che figuraccia per i grandi Hollywood: a cui di questa storiaccia tra crimine, lusso e web non resta - come stanno già pensando - che farci un film.
     
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    altro aggiornamento

    www.tomshw.it/cont/news/megaupload-...commenti=ultima

    MegaUpload e il fondatore Kim Dotcom scamperanno dalla morsa statunitense e probabilmente subiranno solo il processo civile neo-zelandese. Oggi si scopre che l'FBI ha tentato un escamotage per l'estradizione, ma non è andato a buon fine.
    MegaUpload di questo passo potrebbe riaprire i batteri e il patron Kim Dotcom ritornare a dolce vita. A distanza di tre mesi dalla mega-operazione di polizia internazionale che ha portato alla carcerazione dei gestori e alla chiusura di Megaupload, Megavideo e Megaporn, tutto l'impianto accusatorio sembra sciogliersi come neve al Sole. Non tanto perché non vi siano prove contro la nota piattaforma di file hosting, ma perché gli inquirenti statunitensi e quelli neozelandesi hanno fatto un po' di confusione. "Non so proprio se riusciremo mai ad avere un processo", ha dichiarato il giudice della Virginia che si sta occupando del caso in terra statunitense, Liam O' Grady.
    Andare con ordine su questa vicenda è davvero complicato, soprattutto perché bisogna guardare agli Stati Uniti per comprendere cosa stia succedendo. In pratica, quando il Dipartimento di Giustizia e l'FBI hanno fatto partire la macchina sapevano fin dall'inizio che l'estradizione dalla Nuova Zelanda di Kim Dotcom sarebbe stata possibile solo per un reato che avesse previsto una pena detentiva di almeno cinque anni. Il problema è che nella terra dei kiwi la pirateria nel civile ha una soglia massima di 4 anni, e così qualcuno a Washington ha "teorizzato" il reato penale di cospirazione a scopo riciclaggio di denaro sporco.
    A oggi mancano ancora le carte dell'FBI, ma l'avvocato Ira Rothken ha spiegato che non potranno mai essere sottoposte perché il suo cliente "non si trova sotto la giurisdizione degli Stati Uniti".
    Insomma, è probabile che Dotcom sarà processato in Nuova Zelanda solo per pirateria e non è detto neanche che in caso di condanna riceva il massimo, perché anche la polizia locale ha commesso qualche serio errore procedurale.
    Quel che viene fuori probabilmente non è l'inettitudine statunitense o neo-zelandese - qualche incidente di percorso può succedere - bensì la brillante genialità di questo mago-pancione dell'informatica. Servizio basato su Hong Kong, piattaforma efficiente, server negli Stati Uniti... Aveva previsto tutto, creato fossati virtuali, fili spinati legali e ogni strategia di difesa.
    L'intoccabile lascerà il segno. Ha fatto scuola.

    fbi e major
    :ops: :ops: :ops:
     
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    So che non è bello vantarsi, però in tempi non sospetti scrissi questo:

    CITAZIONE (Aidor Blackwings @ 23/1/2012, 22:25) 
    Tutta questa situazione serve come intimidazione, infatti se ci fate caso molti siti stanno cancellando i contenuti per non essere chiusi senza essere ancora sotto indagine.

    Inoltre gli abusi sono arrivati sia prima dell'approvazione del SOPA, che con gravi violazioni di leggi internazionali, come la chiusura di un'azienda di Hong Kong, che probabilmente al momento del processo permetteranno a Megaupload di difendersi adeguatamente dalle accuse.

    Probabilmente l'operazione è partita perchè la proposta di legge SOPA stava per essere abbandonata per via delle proteste e del rischio di incostituzionalità, così le major hanno fatto pressione per iniziare una operazione di intimidazione, che però rischia di far perdere la faccia all'FBI se chi è stato chiuso verrà scagionato e citerà l'agenzia per danni.

    L'unica cosa evidente è che tutto è iniziato quando le lobby del copyright hanno capito che la via politica era persa

    Ed ora le notizie che arrivano sembrano darmi ragione
     
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    quello che ho sentito in giro è questo:
    quello di megavideo voleva aprire una specie di i tunes con prezzi molto ridotti e piu possibilità e quindi la apple non c ha pensato 2 volte a fargli il culo mandando i federali..o no? :gratt:
     
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160 replies since 19/1/2012, 22:15   4371 views
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