Mi piace la politica, l'ho sempre seguita con una certa passione. Ormai non sono più un ragazzino, ho 34 anni, ho visto diversi avvicendamenti a Palazzo Chigi. Ma quello appena vissuto è stato davvero emozionante, non ho mai visto una cosa del genere, un'uscita con onore tra gli applausi di tutti, anche della gente per strada. Conte può aver commesso errori ma col tempo ha saputo creare un legame, una empatia con la popolazione. Nei mesi più duri ha rappresentato il riferimento di tutti. E nel peggior periodo della pandemia ha lottato anche in Europa per ottenere qualcosa che nessuno mai prima. I diplomatici che erano al suo seguito raccontano di un discorso da brividi ai principali leader europei. Un successo clamoroso del quale tutta la nazione avrebbe dovuto avere riconoscenza.

Invece no, la peggior politica non poteva lasciare a Conte la gestione del recovery. Non poteva permettere che si consolidasse una alleanza 5stelle/PD/LEU con Conte, unica vera alternativa per contendere le elezioni alla destra.

Ora è tutto esploso, Conte a casa, PD diviso, 5 stelle frantumati. Era questo il fango che qualcuno voleva creare, un fango nel quale poter sguazzare ancora e ancora, sperando di continuare ad avere una visibilità ben diversa dalla percentuale irrisoria dei sondaggi.