Partiamo innanzitutto dalla domanda che mi sono fatto leggendo sostanzialmente tutti e 9 i capitoli finora pubblicati di quest'opera: come cavolo si gioca a shogi
? In genere gli autori spiegano gradualmente le regole dello sport di cui vanno a trattare in modo tale da dare la possibilità anche a chi non lo conosca di capire cosa stia succendo, ma in quest'opera non c'è praticamente nulla di tutto ciò. Per uno come me che di shogi non sa praticamente niente (la mia conoscenza si limita al "è una sorta di scacchi giapponese") l'elemento sportivo di quest'opera è inseguibile, vedo questi "futa 7-8" oppure "gyo 5-6" e non ho alcun elemento per dare valore a queste mosse
. Non so se magari le spiegazioni fossero relegate a note dell'autore che a noi non sono pervenute a causa della traduzione di K-Manga (che non traducano nulla fuori dai riquadri), o se l'autore abbia deciso di aspettare la prima vera partita (che vedremo a partire dal prossimo capitolo) per iniziare a introdurci un po' di più al regolamento di questo gioco, fatto sta che per ora io non ho capito praticamente niente. Sicuramente K-Manga una sua parte di colpa ce l'ha perché i nomi dei pezzi non vengono tradotti rendendo quindi di fatto impossibile a chi non conosca i kanji anche solo capire che pezzo stiano muovendo pur magari conoscendo il funzionamento dello shogi
. Per ora quindi l'elemento sportivo è semplicemente bocciato. Stupido io a non essermi studiato la pagina wikipedia sullo shogi forse, ma sinceramente a me non era mai capitato di leggere un'opera in cui venissero fornite 0 informazioni come in questo caso
.
Dove l'opera non delude invece ed anzi va addirittura oltre le mie aspettative è nel tratteggio caratteriale dei personaggi, veramente di primo piano come ci si aspetterebbe dall'autore che ha firmato Your Lie in April. Siamo soltanto al capitolo 9 ma per quanto mi riguarda la coppia di protagonisti è già probabilmente una delle migliori dell'intero roster del Magazine. La protagonista femminile è un personaggio semplicemente splendindo e non c'è una singola scena che la riguardi che io non abbia amato, quello maschile magari non è altrettanto brillante ma è veramente facile entrarci comunque in sintonia e finire per tifare per lui. Arakawa al solito è molto bravo nel mettere al centro del racconto le fragilità e le insicurezze dei suoi personaggi, affrontarle con la giusta sensibilità e permetterci di simpatizzare e legarci a loro. La storia inizia in un periodo estremamente difficile per il protagonista maschile, in balia di difficoltà sia personali che professionali, eppure non si sfocia mai nel semplice pietismo, anzi la gestione del tono secondo me è veramente buona, c'è una certa malinconia di fondo che ci si aspetterebbe da chi ha scritto Your Lie ma è un'opera che sa anche prendersi molto alla leggera e piena anche di momenti divertenti. Gli stessi protagonisti non stanno sempre semplicemente a soffrire appunto, a volte li vediamo allegri, a volte arrabbiati, altre volte volentorosi, altre volte ancora in balia di situazioni difficili da gestire.
Il rapporto con lo shogi è ovviamente centrale per entrambi.
Per quanto riguarda lei per ora si è intravisto poco, sicuramente la sua incredibile competenza lascia trasparire una certa passione per il gioco, passione che però la ragazza rinnega, io ipotizzo per qualche trauma familiare ma al momento non abbiamo ancora elementi. Sarà sicuramente interessante comunque scoprire cosa l'abbia resa da un lato così cinica, la vediamo infatti avere un approccio alle situazioni spesso pragmatico e disilluso cercando sempre di interpretare il ruolo più funzionale alla risoluzione del suo obiettivo, dall'altro lato senza però soffocarne una certa sensibilità che noi vediamo ad esempio nel modo in cui comunque si prenda a cuore la situazione del protagonista cercando addirittura di consolarlo e spronarlo.
Per quanto riguarda lui invece, lo shogi è totalizzante. È un gioco che in un certo senso lo ha salvato in passato, che gli ha permesso di sviluppare un legame molto forte con una persona a lui cara, ma che adesso lo sta anche facendo soffrire. Emblematiche in tal senso sono le considerazioni che la protagonista fa a lui sottolineando talvolta quando sia triste che anche i suoi prezzi appaiano tristi e talvolta quando lui stia bene che sia davvero affascinante quando gioca a shogi, a sottolineare come questo sia più ormai di un semplice gioco per lui ma quasi uno specchio sulla sua anima. E il protagonista sta vivendo la più classica delle situazioni "tanto più ti esponi tanto più rischi di rimanerne ferito" . In questo lui e la protagonista femminile sono complementari, lei in un certo senso sembra aver fatto molto suo questo concetto e infatti nasconde i suoi sentimenti proprio per evitare di essere ferita, lui purtroppo non ha la stessa freddezza. In questi nove capitoli lo vediamo cercare di diventare più distaccato ma con ben magri risultati, il protagonista sembra stare meglio solo quando affronta le situazioni e lo shogi, mai quando cerca di scapparne. Impossibile non fare il confronto con il protagonista di Your Lie, dove lì al posto dello shogi c'era il pianoforte. Mentre però in Your Lie il tutto aveva una carica drammatica maggiore, qui è tutto più delicato, più sfumato, e un rapporto che in Your Lie era praticamente un trauma qui ha più che altro tinte agrodolci. Resta comunque un rapporto molto affascinante e complesso.
Per entrambi comunque abbiamo appena grattato la superficie, c'è chiaramente ancora tanto da scoprire su di loro, ma già quel poco che si è visto è abbastanza da farmi avere ottime aspettative. Promossi anche gli altri personaggi di contorno, per ora ovviamente anche per quanto riguarda loro si è visto pochino ma in generale la sensazione è che tutti abbiano qualcosa da raccontare e siano interessanti da scoprire.
Insomma in conclusione giudizio abbastanza spaccato il mio. L'elemento sportivo è da sistemare e spero che Arakawa inizi a tenere in considerazione anche noi che di shogi non ne sappiamo assolutamente niente, la scrittura dei personaggi invece è notevole e da quel punto di vista deve semplicemente continuare a confermare l'ottimo lavoro iniziato. Forse avrò dato io troppo peso all'elemento sportivo ma i personaggi si ritrovano a parlare spesso di questo gioco entrando nel dettaglio quindi mi risultata naturale rimanere contrariato nel perdermi l'importanza di queste riflessioni. Andando a soppesare i 2 elementi ovviamente uno come me che ha nella scrittura dei personaggi sempre l'elemento di maggiore interesse alla fine il giudizio non può che essere più positivo che negativo, l'augurio quindi è che l'opera riesca a ritagliarsi il suo spazio e sopravvivere, limando nel mentre qualche difettuccio
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