Un inizio molto intrigante per questa quinta serie di Jojo, direi. Temevo che mi sarei trovato davanti ad un primo volume puramente introduttivo (come in DiU, in cui ora della fine la "vera" trama non iniziava prima di metà serie buona), ma Araki ha deciso di smentirmi presentando già a poco più di metà volume un obiettivo per il buon Giorno (l'orrendo gioco di parole è voluto) che, immagino, arriverà a coprire tutto l'arco delle vicende di Vento Aureo.
Immancabile, quasi commovente, il collegamento con il mitico Dio Brando che già dal 2° o 3° capitolo arriva a farla da padrone. Impossibile poi non esaltarsi di fronte ai vari "Inutile! Inutile! Inutile! [...] Inutile!" di Giorno Dopo il "Dorarah" di Josuke della scorsa serie, un grido di battaglia con le palle ci voleva proprio.
Devo tuttavia ammettere che ci sono due cose, o forse una soltanto, che mi hanno fatto un po' storcere il naso: prima di esse è il potere di Gold Experience. Ormai mi stavo abituando agli stand assurdi, ma il potere di "donare la vita" mi sembra un tantino eccessivo, e l'effetto dei colpi sugli esseri viventi mi sembra un pochino confuso. In ogni caso, finché Araki tirerà fuori modi intelligenti/interessanti di sfruttare questi poteri, dubito avrò mai realmente qualcosa di cui lamentarmi.
Perché ho detto "due cose, o forse una soltanto", però? Perché la seconda cosa è già stata in qualche modo sminuita da Araki stesso: si tratta della scelta di ambientare la serie nel mondo della malavita. Lungi da me fare paragoni tra l'opera del Genius e opere moderne di più basso calibro (sento una vocina che urla "Reboooorn!"), ma conoscendo ormai le bizzarrie con cui è solito riempire le sue opere Araki non posso fare a meno di temere di vedere mafiosi che, più che tali, sembrano fenomeni da baraccone. Comunque, la postfazione al volume è già stata sufficiente a farmi accantonare, almeno per il momento, questo fattore.

P.S.: Per amor dell'opera, farò finta di niente riguardo all'insensato utilizzo di valori monetari in yen tra personaggi italiani