Generazioni di fancazzisti

Per rispondere un po a tutti..
Innanzitutto non ditemi che i fancazzisti ci sono sempre stati, che per carità, è vero, ma il punto è che al giorno d'oggi il numero si è triplicato. Quanti di questa generazione diventeranno persone di successo? E non intendo repper che manco sanno cosa sia na rima, ma è di moda e quindi spaccano, o gente che fa video divertenti.. Intendo il successo vero,l aprire la propria azienda, diventare imprenditori o chirurghi o qualsivoglia lavoro per la quale serve farsi un mazzo così? Ce ne saranno si e no la metà di quelli che ci sono ora perché non ci sarà mai la voglia di fare qualcosa di importante nella vita a livello lavorativo! Questo è quello che intendo.. È per aka, hai ragione si, tutti devono studiare un attimo la situazione prima di fare una cosa così, ma cazzo non vedo proprio luccicare loro gli occhi per qualcosa che potrebbe dar loro qualcosa di meglio! Che vada dal lavoro al solo piacere festaiolo proprio non vedo più nelle persone quella scintilla, tipo dai proviamo! No, nulla.. Sembra quasi che non abbiano obiettivi nella vita, esistono solo per rompere le palle a te che vuoi fare qualcosa di sensato

La colpa non è dei nostri coetanei (io sono del 91 e vado all'università). O meglio, in minima parte è anche colpa nostra perche siamo la generazione della comodità, minimo sforzo massimo risultato. Pensiamo a internet, una volta per fare una ricerca ci volevano giorni e olio di gomito, adesso hai pappa e ciccia pronte basta scrivere su una tastiera (e pagare la connessione, perche se non paghi non hai nulla al giorno d'oggi). Gran parte della colpa ,invece, è da attribuirsi alla società e alle scorse generazioni che sono la causa di questo disfattismo e si questa pochezza morale che c'è oggi. Vai a cercare su you tube un filosofo, Umberto Galimberti, lui ti dice chiaramente che se, come avviene oggi, il futuro appare come una minaccia e non come una promessa non ci sono motivazioni ad avere un futuro. Questo futuro non retro agisce come motivazione. Una volta studiavi , facevi i concorsi e sapevi che un posto di lavoro lo trovavi, non subito magari, ma prima o poi. Adesso tu studi e poi?? poi bho forse non avrai mai la pensione, forse il sistema collassa e finiamo tutti con le pezze a culo, probabilmente studiare ti porterà solo a lavorare al Mc Donald(se hai culo). E questo lo vedo con i miei occhi, non perche lo dice il filosofo ma perche come giovano d'oggi posso constatate il disfattismo, motivato per altro, che colpisce tutti i ventenni e ahimè anche i trentenni che lavorano con contratto a progetto. Non puoi farci una famiglia con un contratto a progetto quindi se i tuoi obiettivi sono farti una famiglia e trovare un lavoro discreto la società ti asfalta il "sogno". Senza contare che nella società capitalistica in cui viviamo se non produci vieni visto come un peso, giovani e vecchi sono un peso perche non portano denaro ma vivono del denaro altrui (giustamente per altro visto che lavoro non c'è n'è). Oltra al danno la beffa però.. perche ci ammazziamo tra di noi dicendoci: " Sei un buono a nulla, hanno ragione in tv questa generazione è fatta da scansafatiche". Così anche noi contribuiamo alla nostra frustrazione criticandoci a vicenda, incapaci di capire che se quel ragazzo sta tutto il giorno d'avanti alla play o si droga.. forse ma dico forse non è tutta colpa sua ma sta vivendo un disagio non indifferente.

Melma, candidati! Ahimè... E' proprio il senso di sè che manca e, diconseguenza, manca il senso degli altri. Se le generazioni odierne sono pigre, sciocche e stupide, è sì colpa loro, che non sanno essere altro che semplici automi, ma anche della cultura di massa, creata apposta per congelare il mondo nell'eterno presente del capitalismo. Non c'è alcun passato (memoria storica totalmente esorcizzata, non perchè non ci possiamo accedere ma perchè siamo educati a non interessarci ad essa) e nemmeno alcun futuro (mancano ogni speranza di possibilità e sogno)... Solo il presente dove ognuno è per sè, meglio ancora se contro/in competizione spietata con gli altri.
Perfino il pensare un mondo diverso, più consapevole, più giusto e più unito è un lusso destinato a pochi... Oggi vige un solo comandamento:

Io sono il consumismo dio tuo, non avrai altra realtà al di fuori di me... Rassegnati, piccolo stupido uomo.