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Cinema, Fumetti, Serie Tv

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  1. ash87
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    CITAZIONE (A k a r e m 91 ™ @ 14/8/2012, 10:31) 
    be in effetti hai ragione in blade 3 faceva bene come personaggio sopra le righe :D pero sicuramente come lanterna verde vuoi per la regia vuoi per tutto cio che puo essere accaduto ha toppato tornando ad un vecchio discorso che abbiamo fatto tempo fa Bale ad esempio è batman è l attore perfetto per quel ruolo .Reynolds invece non lega con Hal Jordan

    forse hai ragione: ma Bale era l'attore perfetto per il ruolo anche perchè Nolan lo ha permesso (anzi, forse era proprio l'attore perfetto per il Batman di Nolan. in altri Batman potrebbe non c'entrare un tubo)
    nel senso: Reynolds se non altro dal punto di vista fisico e fisignomico con Hal Jordan ci può anche azzeccare. non è che hanno scelto un attore che proprio non aveva nulla a che fare col protagonista.
    il problema secondo me stava altrove.

    ora chissà se lo cambieranno oppure no: non è ancora molto chiara questa cosa (ma ne riparlerò in seguito).

    penso invece che se e quando uscirà il film di Deadpool, se mantiene le promesse, allora si che si sarà ritagliato il suo personaggio perfetto.

    ma visto che si è citato Hannibal King!
    di recente mi sto riguardando una marea di cinefumetti, film che non vedevo da tempo, altri che avevo visto uan sola volta, altri che sto guardando per la prima volta.
    insomma, mi sto facendo un veloce ripasso in attesa che inizi la nuova ondata.

    e così, man mano che li vedo mi accorgo o mi ricordo di tante cose e cosette che mi va di scrivere (cercando di essere sintetico).
    in particolare mi sto accorgendo di una cosa che definirei La maledizione del Terzo Capitolo.

    andiamo con ordine.

    inzio con la saga di

    Blade



    Il primo film di Blade è importante perchè è stato un precoce apripista alla resurrezione dei cinefumetti e, soparttutto, all'invasione dle cinema da parte dei personaggi Marvel che si rifanno in pochi anni di tutto quello fatto dalla DC fino ad allora (fino a quel momento era stata la Distinta Concorrenza a detenere l'esclusiva dei cinema. ora le cose non dicono che si siano ribaltate perchè la DC non è sparita, tutt'altro, ma sono decisamente a favore della Marvel)
    Blade fu il primo film Marvel ad avere un notevole successo e a spingere gli studios ad accellerare i tempi verso la creazione di nuove saghe basate su questi personaggi

    Blade è importante perchè fu un film che un anno prima di Matrix tirò fuori delle soluzioni poi diventate canoniche nel cinema d'azione dle nuovo millennio.
    m'immagino di essere uno degli spettatori di Blade nel lontano 1998 (da noi uscì nel 2000, un anno dopo Matrix, quindi ne percepimmo meno l'innovatività): vedere d'un tratto una discoteca che diventava un covo di vampiri assetati, un guerriero appariva e iniziava a farli fuori in una delle più memeorabili scene d'azione del cinema contemporaneo.
    salti, acrobazie, armi splendenti e affilate, gente che schiva i proiettili, balzi da un palazzo all'altro, supervelocità, arti marziali e chi più ne ha più ne metta.



    ancora oggi Blade mi colpisce per essere un film straricco d'invenzioni: è un film che si discosta molto dal personaggio originale (semi-sconosciuto e quindi anche più manipolabile in una tarsposizione) ma che proprio in questo distacco riesce a trovare la propria forza dando vita a un mondo con una propria mitologia, una propria struttura, delle regole ecc.
    lo sceneggiatore, David Goyer (nato come sceneggiatore di fumetti e non a caso diventato poi uno dei più importanti fautori dell'avanzata del cinefumetto) pesca a piene mani dalle saghe vampiresche di Anne Rice e dal gioco di ruolo Vampire the masquerade: divinità vampiro, glifi, casate, impuri, profezie, origini remote, antiche pergamene.



    prende tutto questo e lo immerge in un ambiente urbano e tecnolgico, dove il vecchio sopravvive accanto al nuovo e diventa l'ideale metafora di questo antico mondo vampirico che da millenni domina o quantomeno dirige nell'oscurità il mondo umano, stringendo alleanze, muovendosi nell'ombra, controllando i centri di potere e promettendo la vita eterna.

    una rivisitazione quindi del mito del vampiro che ha segnato indelebilmente qualsiasi cosa venuta fuori in seguito. da una pate gli anziani con le loro leggi millenarie, dall'altra i nuovi nati, con la loro cultura ribelle e liberalista, le loro feste, il look giovanile



    il bello di questo primo film quindi sono queste atmosfere da mondo altro nascosto sotto il velo del mondo reale, un mondo fra ombre ed edifici maestosi.

    e a cavallo fra queste due realtà si muove lui, il protagonista, Blade: uno dei migliori e più carismatici supereroi cinematografici mai creati. Blade è Wesley Snipes: le movenze, le battite secche, le espressioni accennate, lo sguardo, il portamento. è il discorso che faceva Aka riguardo all'attore che è il personaggio che interpreta, è nato per quello.

    Blade che combatte divertendosi, che non è nè umano nè vampiro, viene rigettato da entrambi i mondi per il suo essere ibrido e allo stesso tempo potrebbe venirne quasi venerato (per la sua forza) e quando può finalmente decidere in quale dei due stare, sceglie di restare nel limbo, rinunciando a seguire la via del vampiro che lo condurrebbe a dominare sui succhiasangue, e a seguire la via umana, che gli farebbe perdere i poteri e lo costringerebbe a vivere dimenticando che in realtà sotto la facciata del mondo reale c'è uan guerra di potere in corso.



    quindi atmosfere urbane e cupe, azione spettacolare e innovativa, e un (anti)eroe solitario che fa il verso al western così come al noir, al cyberpunk, all'action movie hollywoodiano, al vampiro tormentato, al supereroe oscuro e reietto. prende tutto e mischia perfettamente le varie suggetsioni generando un personaggio fantastico e memorabile.

    poi c'è Whistler, il mentore, il vecchio guerriero sul viale del tramonto: gli ha insegnato tutto, gli ha fatto da padre e maestro. il loro legame è molto ben reso: si capisce che si volgiono bene ma sono uno più burbero e dell'altro (per non parlare della scarsa propensione alla conversazione di Blade). eppure tutto si capisce alla perfezione.



    Blade non vuole certo essere un film profondo però apprezzo il fatto che non sia solo un banale action movie come tanti: dà cmq una sua profondità ai personaggi e all'ambientazione. il tormento del protagonista, la sua vendetta che diventa una guerra, la guerra fra generazioni vampiresche e il divario fra purosangue e mezzosangue, il diavrio fra umano e vampiro, i diversi modi di considerare la convivenza fra i due popoli.



    a questo proposito trovo azzeccatissima la scelta di Stephen Dorff per intrepretare il Diacono Frost, un mezzosangue che è riuscito a farsi strada fino ai vertici del mondo dei vampiri, lottando contro i pregiudizi dei purosangue e diventando alla fine più puro di loro: seguendo le antiche profezie e incarnandosi nella Magra il Dio del Sangue.
    Frost è l'antitesi di Blade, anche lui combatte contro una realtà che non gli va bene, anche lui non è perfettamente integrato: ma agisce in meniera opposta.
    anche la scelta di avere un attore giovane (snaturando il personaggio dle fumetto originale, rappresentato come un vampiro antico e maestoso) ha senso nell'ottica dello sviluppo dle conflitto della storia.

    il regista, Stephen Norrington fa un ottimo lavoro (anche se, avendo visto il suo film precedente, pare quasi che in questo si sia un po' limitato ed edulcorato) e rende alla perfezione l'idea di questo mondo ibrido e complesso

    arriviamo così al secondo capitolo:

    Blade II



    Norrington non può al tempo ritornare alla regia e viene quindi ingaggiato Guillermo del Toro, regista geniale con una visione stilistica molto marcata che dona alla serie nuova linfa dando vita a un sequel che per quanto mi riguarda è superiore al precedente.

    Del Toro enfatizza maggiormente l'aspetto orrorifico della storia, grazie ai Mietitori, i super-vampiri famelici che danno la caccia a umani e ai vampiri stessi.



    essendo un grande fan del cinema horror, dei b-movies, degli anime/manga, dei fumetti in generale ecc, Del Toro riesce a creare un impasto perfetto mescolando numerose influenze in maniera ancora più compelssa rispetto al già ibrido primo capitolo.
    western, azione, anime, horror, fantascienza, cinema di Hong Kong, persino intrighi shakesperiani e momenti di melò.
    ovviamente il tutto unificato da uno stile coeso e preciso, che non si rpende mai troppo sul serio ma che, quando serve, riesce a rendere bene anche i momenti più epici o cupi o seri

    la storia da una parte si fa, appunto, più orrorifica, con precisi riferimenti al cinema degli anni '70/'80. abbiamo quindi l'idea del virus, del contagio (per certi aspetti simile al coevo 28 Giorni dopo), delle modifiche genetiche, le fogne sciamanti di voraci predatori che urlano come maiali affamati (riferimenti anche all' Aliens di Cameron)
    ci sono molte più scene splatter e molto più uso di effetti speciali artigianali (make-up, trucchi, pupazzi, animatronics ecc)



    dall'altra però alleggerisce i toni: il suo Blade è meno cupo, più divertito, un po' più in pace con sè stesso (mai del tutto e la cosa emerge dal suo rapporto con Nyssa), meno serioso.
    l'idea di farlo alleare con i suoi nemici per combatterne uno comune ancora più letale è semplice ma geniale e dà vita a una divertente situazione in stile Mucchio Selaggio/Sporca Dozzina



    il (non)rapporto carico di schemaglie e battutine che instaura col gruppo è fantastico. in contrasto col conflitto rispetto a tutti, si staglia invece il tenere legame che si instaura con Nyssa, compagna d'armi per la quale man man mano inzia a provare un sentimento e che rappresenta un po' l'attrazione e la possibilità di fare pace col proprio lato di vampiro



    anche l'abientazione Praghese, così affascinante, così notturna, così misteriosa, rende benissimo col cambio di atmosfere.

    e poi c'è Nomak, villain ancora più bello di Frost e interpretato magistralmente da un insospettabile Luke Goss (famoso fino ad allora come pop star).
    ancora una volta si tratta di un villain scelto non a caso: un super-vampiro creato per dare vita a una nuova razza che possa superare anche Blade, che non abbia punti deboli.
    anche lui un figlio rigettato dal genitore (nel primo film Blade uccideva sua madre divenuta vampiro), anche lui mostro senza un mondo d'appartenenza, anche lui in cerca di vendetta contro i vampiri: sua stessa specie ma non del tutto.



    a condire il tutto ci sono le grandiose scene d'azione, fra le più belle, inventive e memorabili che abbia mai visto. ricche di spunti, di trovate, di mosse indimenticabili e sequenze fantastiche.
    azione ancora migliore del primo episodio, ancora iù complessa e ispirata: mischia sapientemente coreografie ottime con altri effetti da action movie.
    in particolare lo socntro finale fra Blade e Nomak penso sia uno dei combattimenti più incredibili, originali e particolari mai realizzati. ha assolutamente uno stile unico: violento, brutale, sporco. ma allo stesso tempo chiaro e ordinato nella sua furia.



    Blade II superò il successo del predecessore dando ulteriore prestigio al regista, al personaggio e allo sceneggiatore.
    arriviamo così al famoso terzo episodio: il maledetto, figlio di tutta una serie di problemi che hanno portato alla creazione di una delusione totale

    in orgine Blade III sarebbe dovuto essere diretto sempre da Del Toro, che però rinun ciò per dedicarsi a Hellboy: bene per Helly, male per Blade. stavolta infatti il cambio di regista non fu un vantaggio.
    fatto sta che fu lo stesso David Goyer a prendere il ruolo e a dirigere il film... Goyer si dimostrò totalmente non adeguato: incapace di rendere quell'epicità, quelle atmosfere, quella stessa forza che, pur cambiando, si era mantenuta dal primo al secondo.

    in origine la storia prevedeva un'ambientazione nel futuro, dove i vampiri avevano finalmente conquistato il mondo e i pochi umani sopravvissuti combattevano per sopravvivere.
    uno scenario post-apocalittico che sarebbe stato la degna conclusione della trilogia.
    purtroppo i produttori dissero che era troppo cupo ("cupo"? in un film come Blade?!!)

    nacque così

    Blade Trinity



    a dire il vero le idee che stanno dietro la storia di questo capitolo sono validissime: Goyer (almeno nelle intenzioni) aveva trovato una soluzione altrettanto soddisfacente che non facesse rimpiangere il mondo dominato dai vampiri.

    i punti di forza di questo film, le idee di base (che poi sono anche i punti dbeoli perchè mal sfruttati e quindi deludenti), sono sostanzialmente 3:

    1. Blade doveva interagire maggiormente con la realtà, come i veri supereroi. dovevamo vedere cosa pensa di lui l'opinione pubblica, in che modo la sua attività può incidere col "mondo reale", come si comportano le forze dell'ordine ecc.
    insomma: come reagisce la società a Blade a lla possibilità di un mondo nascosto?
    l'idea pare funzionare nella prima parte dle film: poi si perde inghiottita da altre trame anch'esse mal sviluppate.

    2. i Night Stalkers: un gruppo di giovani ammazzavampiri, scavezzacollo totalmente opposti al modo di fare di Blade. ipertecnologici, ancora più ricchi di gadgets e armi speciali (queste, davvero fra el cose meglio risucite del film).
    il rapporto fra loro e Blade, fra il vecchio e il nuovo stampo, poteva dare luogo a contrasti interessanti (diversi da quelli visti fra lui e l'Emobranco nel capitolo precedente). e in parte questo conflitto funziona e si fa sentire, soprattutto grazie al simpatico personaggio di Hannibal King, irriverente e divertente, sempre pronto alla battuta: le varie gag del film fanno il più delle volte ridere sinceramente. funzionano tanto bene da far pensare che Goyer si sia concentrato troppo su quello e troppo poco sul resto.
    anche Abigail Whistler funziona, Jessica Biel va benissimo per il ruolo, si vede che le piace e che la veste su misura. ma anche li non è sviluppata abbastanza
    la figura della bambina, ad esmepio, così schietta e pura, è davvero sprecatissima quando avrebbe potuto dar vita a delle scene di contrasto memorabili (con Blade e Drake)
    peccato che per far spazio a questo gruppo (che poi a sua volta dura poco), Goyer ammazzi con disinvoltura uno dei personaggi cardine della saga: Whistler. davvero impietosa la sua fine.



    3. Drake: il primo vampiro, il più potente, Dagon, la Sumeria, il Mito. c'era davvero tutto quello che bastava per tirarne fuori il più grande villain della saga. Tutto rovinato da un attore truzzo e palestrato, monocorde, vestito da fighetto e messo a recitare scene che non riescono a esprimere (al di là della sua pessima interpretazione) la forza e il fascino che sarebbero dovuti essere di questo mitico personaggio.
    quasi un Dio, una vita millenaria, semi-invincibile: un attore più carismatico ed espressivo (non un vegliardo, sia chiaro, ma almeno qualcuno che sapesse rendere bene sia come uomo d'azione che come oratore magnetico).
    anche in questa occasione sulla carta il personaggio era una perfetta antitesi di Blade: anche lui superiore ai membri della propria razza (a cui in pratica neanche appartiene più tanto è distante da loro per forza e poteri), anche lui guerriero d'onore (a modo suo), speranza della rinascita di una più potente razza di vampiri (costante dell'intera saga legata indissolubilmente lla condizione "supeiore" del protagonista)



    più in generale molte altre cose non funzionano: i nuovi nemici sono davvero troppo buffoneschi e ridicoli (anche se Danica Talos e l'attrice che la interpreta, Parker Posey, riesce a tirare fuori delle cose soprendenti che funzionano davvero: ma è davvero una goccia nel mare), stavolta i buchi di sceneggiatura (costante della saga ma in generale dei cinefumetti) non vengono compensati dai punti di forza.

    tutte le possibilità di portare conflitti e discorsi interessanti vengono puntualmente sprecate. il film inoltre dura davvero troppo poco (costante di tutti i fallimentari progetti sui cinecomics) rispetto alla quantià di materiale disponibile. cosìchè più ci si avvicina alla fine più le cose si fanno ingarbugliate e trafelate.

    restano le scene d'azione che, va detto, per quanto inferiori alle aspettative, restano cmq sopra la media di molti altri film di genere. almeno in questo Blade non cala sotto certi livelli.
    eppure anche qui c'è qualcosa che ha davvero toppato, un momento che se relizzato bene avrebbe potuto almeno in parte ricompensare la visione: lo scontro finale fra Blade e Drake. assolutamente dimenticabile, mal gestito, ambientato in una location non degna, spezzettato, coreografato in maniera scialba. per niete epico, incapace di sfruttare le mille possibilità che offrivano i due personaggi a confronto.



    e così si chiuse la saga cinematografica di Blade, mestamente.
    il film non guadagnò quanto sperato ma non fu un flop: ebbe cmq abbastanza successo da permettere di realizzare la serie tv
    si erano fatti grandi progetti per il futuro: uno spin-off sui Nightstalkers, un nuovo sequel, una serie tv... tutto o quasi andò in fumo.

    Blade The Series



    fu un fiasco (meritato): la serie in realtà non andò così male (gli esordi furono pure ottimi come ascolti: segno che cmq Blade come eprsonaggio interessava ancora) ma costava troppo e girava su una rete che non poteva permetersi quei costi.
    in ogni caso a nulla valse la collaborazione con David Goyer del suo amico e collega Geoff Johns (che suppongo non abbia bisogno di presentazioni). i due progettarono e scrissero la serie ma non fecero certo un lavoro memorabile.
    La serie partiva laddove finva il Terzo Capitolo: pochi vampiri sopravvissuti al virus e Blade che continuava la sua lotta.
    si ritornava un po' alle origini: le casate, le profezie, gli screzi fra purosangue e non.
    poteva uscire fuori qualcosa di davvero buono. purtroppo la storia procedeva a rilento, molte puntate noiose e riempitive (solo le ultime risvegliarono un certo interesse) la serie non riuscì a prendere quanto di meglio c'era nella saga cinematografica. il nuovo attore protagonista non era proprio fuori luogo ma cmq non si dimostrò manco lontanamente all'altezza di Snipes.

    e così la serie chiuse con la prima stagione, avendo il merito, s enon latro, di non lasciare particolari questioni in sospeso.

    da allora cosa è successo al personaggio?
    i diritti sono tornati dalla New Line alla Marvel (e non si sa se, quando e come deciderà di risfruttare i personaggio)
    da anni si vocifera di un reboot e lo stesso Snipes è interessatissimo: lui adora Blade e fu molto deluso dal terzo episodio (ebbe diversi contrasti con Goyer e i produttori perchè si era accorto, mentre lo facevano, che il film non stava funzionando)
    si vocifera anche di uno spin-off prequel su Frost con ritorno di Dorff come protagonista e Norriginton alla regia: un filmche dovrebbe avere un abientazione cupa in stile gangster movie.

    per ora però sono solo voci che proseguono da parecchio tempo senza mai dare vita a qualcosa di più concreto.
    spero che un giorno qualcuno riesca a riportare degnamente il personaggio al cinema seguendo però la lezione della rivisitazione filmica più che il fumetto (al quale trovo che i film siano decisamente superiori per originialità, fascino, e ambientazione)

    ho scritto più di quanto volessi ma adoro davvero la saga di Blade (grazie ai primi 2) tanto quanto odio lo spreco fatto col 3° e la serie.

    vi lascio con uno spezzone del fantastico scontro finale Blade-Nomak e consiglioa chiunque non abbia mai visto i film di recuperarli, persino il 3° episodio per prenderne ciò che di buono cmq c'è

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1883 replies since 12/8/2012, 17:14   19096 views
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